Aglona , mercoledì, 29. agosto, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Se c’è una cosa che gli anni dell’ateismo di Stato non sono riusciti a sopprimere, è proprio la devozione popolare. Moltissimi i santuari dedicati a Maria. Ne dintorni di Vilnius, oltre a Maria Madre di Misericordia, c’è la vergine di Trakai, santuario nazionale, incoronata 300 anni fa. Per i cento anni di indipendenza tutti i vescovi sono stati a Trakai, a consacrare di nuovo la nazione al Cuore della Vergine.
Per andare ad Aglona, in Lettonia, le persone evitavano i posti di blocco dei sovietici, per pellegrinaggi di oltre cento chilometri. “Passavamo dalle foreste, evitavamo i posti di blocco, ma per il 15 di agosto dovevamo essere lì”, racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Zbignevs Stankevics.
Niente a confronto con quanto succede oggi, quando le strade sono accuratamente preparate per l’arrivo dei pellegrini, la festa ad Aglona è festa nazionale e vi partecipano sempre anche il presidente della Repubblica e il Primo Ministro.
Ma il tutto viene da una tradizione di più di 300 anni. Nostra Signora di Aglona è uno dei più grandi santuari mariani di Europa. Si trova nella regione Latgale, ed è sempre stata la fortezza cattolica della nazione.
Padre Daumants Abrickis, rettore del Santuario di Nostra Signora di Aglona, racconta ad ACI Stampa che “la storia del santuario è cominciato quando la famiglia Dazhbog, che era proprietaria del terreno, v invitò i domenicani all’inizio del 18esimo secolo. Vennero dalla Lituania e fondarono una comunità qui ad Aglona, tra i laghi, dove costruirono la prima Chiesa di legno. Portarono anche una icona della Vergine Maria dalla Lituania, una copia dell’Icona di Nostra Signora di Trakai. E fu questa l’immagine che posero al centro della nuova Chiesa di Aglona”.