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Papa Francesco nel Baltico: la devozione popolare

Santuario di Aglona | L'interno del santuario di Aglona, in Lettonia | Alexey Gotovskyi / ACI Group
Santuario di Aglona | L'interno del santuario di Aglona, in Lettonia | Alexey Gotovskyi / ACI Group
Arcivescovo Pedro Lopez Quintana | L'arcivescovo Pedro Lopez Quintana, nunzio apostolico nel Baltico, mostra la bandiera luterana con l'effige di Maria | Andrea Gagliarducci / ACI Stampa
Arcivescovo Pedro Lopez Quintana | L'arcivescovo Pedro Lopez Quintana, nunzio apostolico nel Baltico, mostra la bandiera luterana con l'effige di Maria | Andrea Gagliarducci / ACI Stampa

Se c’è una cosa che gli anni dell’ateismo di Stato non sono riusciti a sopprimere, è proprio la devozione popolare. Moltissimi i santuari dedicati a Maria. Ne dintorni di Vilnius, oltre a Maria Madre di Misericordia, c’è la vergine di Trakai, santuario nazionale, incoronata 300 anni fa. Per i cento anni di indipendenza tutti i vescovi sono stati a Trakai, a consacrare di nuovo la nazione al Cuore della Vergine.

Per andare ad Aglona, in Lettonia, le persone evitavano i posti di blocco dei sovietici, per pellegrinaggi di oltre cento chilometri. “Passavamo dalle foreste, evitavamo i posti di blocco, ma per il 15 di agosto dovevamo essere lì”, racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Zbignevs Stankevics.

Niente a confronto con quanto succede oggi, quando le strade sono accuratamente preparate per l’arrivo dei pellegrini, la festa ad Aglona è festa nazionale e vi partecipano sempre anche il presidente della Repubblica e il Primo Ministro.

Ma il tutto viene da una tradizione di più di 300 anni. Nostra Signora di Aglona è uno dei più grandi santuari mariani di Europa. Si trova nella regione Latgale, ed è sempre stata la fortezza cattolica della nazione.

Padre Daumants Abrickis, rettore del Santuario di Nostra Signora di Aglona, racconta ad ACI Stampa che “la storia del santuario è cominciato quando la famiglia Dazhbog, che era proprietaria del terreno, v invitò i domenicani all’inizio del 18esimo secolo. Vennero dalla Lituania e fondarono una comunità qui ad Aglona, tra i laghi, dove costruirono la prima Chiesa di legno. Portarono anche una icona della Vergine Maria dalla Lituania, una copia dell’Icona di Nostra Signora di Trakai. E fu questa l’immagine che posero al centro della nuova Chiesa di Aglona”.

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Poco dopo la fondazione, si cominciò a parlare a miracoli connessi con il santuario, e “gradualmente – prosegue padre Abrickis – le persone hanno continuato a venire qui perché sentivano che avrebbero potuto ricevere molta grazia con Dio, Non ci sono apparizioni della Vergine Maria registrate. Semplicemente, le persone sentono la speciale del Signore in questo posto, e vengono sempre più persone a partecipare.

“In un certo senso, Aglona è il cuore spirituale della Lettonia”, sottolinea l’arcivescovo Zbignevs Stankevics.

Diversa è, invece, la situazione dell’Estonia, dove non ci sono santuari mariani. Questo è dovuto anche alla particolare storia del cristianesimo nella nazione.

(9 – continua)