Il Papa invita a chiedersi da dove vengono i propri sogni, se sono sogni "grandi o piccoli, miseri, che si accontentano del meno possibile", i “sogni della comodità, i sogni del soltanto il benessere”, i sogni “della tranquillità, che addormentano i giovani, che fanno di un giovane coraggioso un giovane da divano. È triste vedere i giovani da divano”.
Papa Francesco ricorda che “la Bibbia dice che i sogni grandi sono quelli capaci di essere fecondi, di seminare pace e fraternità”, e sono grandi perché pensano a tutti “con il noi”, s“includono, coinvolgono, sono estroversi, condividono, generano nuova vita”.
Ma per poter essere davvero grandi, i sogni “hanno bisogno di una sorgente inesauribile di speranza”. In una parola “hanno bisogno di Dio per non diventare miraggi o delirio di onnipotenza”, perché “si possono sognare grandi, ma da solo si può cadere nel delirio di onnipotenza, ma con Dio non si deve avere paura: vai avanti! Sogna in grande!”
Papa Francesco afferma che sì, “i sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti”, forse perché “mettono in crisi le loro scelte di vita”, ma esorta i giovani a non lasciarsi rubare i loro sogni. Racconta il Papa che “c’era un ragazzo in Italia, ventenne o ventiduenne, che cominciò a sognare in grande. Il papà, grande affarista, provò a convincerlo, ma il ragazzo volle continuare a sognare, e alla fine se ne è andato per sognare e il papà andò contro di lui. Quel giovane si è rifugiato nel vescovato, ha dato le vesti al padre e ha chiesto di farli continuare il cammino. Questo giovane, un italiano del XIII secolo, si chiamava Francesco e ha cambiato la storia dell’Italia”.
Continua il Papa: “Francesco ha rischiato di sognare in grande, non conosceva le frontiere”, dicevano che “era pazzo perché sognava così”, ma “tanto bene fa”.
Per non farsi rubare i sogni, Papa Francesco invita a cercare “maestri buoni e capaci di aiutarvi a comprenderli e renderli concreti nella gradualità e nella serenità”.
Allo stesso tempo, Papa Francesco invita i giovani ad essere a loro volta “maestri buoni, maestri di speranza e di fiducia verso le nuove generazioni che vi incalzano”, perché “un giovane che è capace di sognare diventa maestro, con la testimonianza, perché è una testimonianze che scuote e fa vedere ideali che la vita corrente copre”. E poi il Papa dice ai ragazzi che possono chiedere “dove posso comprare le pastiglie che fanno sognare”, risponde “non quelle pastiglie, perché quelle ti bruciano i neuroni, ti rovinano la vita”, che i sogni non si comprano, perché “sono un dono che Dio semina nei vostri cuori”, sono dati gratuitamente perché “anche noi li offriamo gratuitamente”.
Il Papa invita quindi i giovani ad essere “pellegrini sulla strada dei sogni”, di rischiare perché “sarete voi a fare realtà dei vostri sogni”, perché la vita “non è una lotteria, la vita si fa, e tutti noi abbiamo la capacità di farlo”.
Il Papa invita infine a mantenere uno sguardo positivo, perché – come diceva San Giovanni XXIII – “non ho mai conosciuto un pessimista che abbia concluso qualcosa di buono”. E la paura – dice Papa Francesco - “ti fa pessimista! Niente pessimismo! Rischio, sognare e avanti!”
A Martina che chiede “punti di riferimento, appassionati e solidali”, figure autorevoli che però non ci sono perché hanno perso il senso della società, anche preti,
Papa Francesco sottolinea che “scegliere, poter decidere di sé, sembra essere l’espressione più alta della libertà”, ma che oggi respiriamo “un’idea di libertà senza vincoli, senza impegni, e sempre con qualche via di fuga”, scelte che hanno sempre “un però”, che vale anche “per la scelta dell’amore”, è un “però che ci ferma, non ci lascia andare, non ci lascia sognare, ci toglie la libertà”, e “a volte diventa più grande della scelta e la soffoca”. E così “la libertà si sgretola e non mantiene le sue promesse di vita e felicità”, portandoci a concludere che “la libertà è un inganno e la felicità non esiste”.
Eppure la libertà di ciascuno – afferma Papa Francesco è “un dono grande, che non ammette mezze misure”, un dono che va accolto, non va rifiutato attraverso mille dubbi. Anche l’amore va accolto subito, perché “viene quando vuole”, e i giovani, nota il Papa, sanno bene “quando c’è il vero amore o il semplice entusiasmo truccato da amore”, e per questo “abbiamo il coraggio di parlare dell’amore: l’amore non è una professione, l’amore è la vita, e se l’amore viene oggi, perché devo aspettare tre, quattro, cinque anni per farlo crescere e per farlo stabile”.
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Papa Francesco chiede dunque ai genitori di “aiutare i giovani a maturare quando c’è l’amore, che l’amore maturi e non venga spostato più avanti”, magari con l’idea che sposarsi non permetterà di sviluppare la carriera. “Nella vita, va sempre prima l’amore, ma l’amore vero – sottolinea Papa Francesco – e lì dovete imparare a discernere quando c’è l’amore vero e quando c’è l’entusiasmo solo”.
“Il nemico più grande dell’amore è la doppia vita”, perché “se tu cominci ad amare la doppia vita, l’amore si perde, l’amore se ne va”, e la doppia vita è quella di chi decide di vivere come sposati senza sposarsi, perché “nel vero amore il più grande compito dell’uomo e della donna nel vero amore” (e il Papa sottintende che è quello di procreare, ndr), e questo è importante. “L’amore deve essere sincero, aperto – afferma il Papa – e nell’amore bisogna mettere tutta la carne nella grigliata, come diciamo in Argentina”.
Papa Francesco dice che è colpito dalla Bibbia quando si dice che Dio “ha creato maschio e femmina, tutti e due, a sua immagine e somiglianza”, e “questo è l’amore: quando tu vedi un matrimonio, una coppia, un uomo e una donna che vanno avanti nella vita e nell’amore, lì c’è l’immagine e somiglianza di Dio”. E poi – aggiunge Papa Francesco – continua nel Nuovo Testimone che “l’uomo lascerà suo padre e sua madre per diventare una sola carne”.
Papa Francesco indica nel compito dell’uomo fare più donna sua moglie e il suo fidanzato, e il compito della donna nel fare più uomo suo marito o il suo fidanzato. “Questa è l’unità, questo vuol dire una sola carne, perché uno fa crescere l’altro, questo è l’ideale dell’amore e del matrimonio”, sottolinea Papa Francesco. E aggiunge: “Pensate che un ideale che si sente così maturo si deve spostare per altri interessi? No, non si deve! Si deve rischiare nell’amore vero, non nell’entusiasmo amoroso truccato da amore! Avete capito?”
Come scegliere allora? Seguendo le parole di Gesù, si deve comprendere “dove è il mio tesoro”, quello per cui vale la pena vendere tutto per una sola cosa, come la perla preziosa del Vangelo, e per questo l’amore è fedele. “Pensate all’amore sincero, all’amore fecondo”, dice Papa Francesco. E poi racconta: “Ho visto dei bambini, venendo qua, in braccio ai genitori! E quello è il frutto dell’amore! Rischiate sull’amore!”.
Infine, il grande tema del senso della vita, del perché un Dio grande e buono “permette le ingiustizie nel mondo”, e lamentandosi di una Chiesa che non dà esempi, fatta di “inutili fasti e frequenti scandali”.