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Dalle diocesi: Siamo qui, i giovani d' Italia con il Papa a Roma

Da mille strade....siamo qui! |  | giovani.chiesacattolica.it Da mille strade....siamo qui! | | giovani.chiesacattolica.it

Siamo Qui!”. Con questo slogan migliaia di giovani italiani stanno giungendo in queste ore a Roma, su iniziativa della Pastorale Giovanile della Cei, per incontrare Papa Francesco. Il papa sarà con loro questa sera al Circo Massimo e domani mattina in piazza San Pietro.

Attivi sono anche tanti campi promossi nelle diocesi italiane da diversi movimenti e uffici pastorali. Nella diocesi di Verona, il campo Saf, conclusosi nei giorni scorsi a Campofontana, è stato visitato dal vescovo, mons. Giuseppe Zenti, che ha invitato gli adolescenti  a riscoprire il grande tesoro presente in ciascuno di loro. Il presule si è fermato a parlare con ragazzi e animatori e ha cenato insieme con tutti i partecipanti. Durante l’Eucaristia, rivolgendosi direttamente agli adolescenti ha detto: “Tu sei un tesoro, un forziere di talenti di una preziosità unica. Su più di 7 miliardi di abitanti della Terra, non esiste nessuno come te. Riscopriti come tesoro vero! Pensa al dono irripetibile della tua vita, al dono della famiglia, della salute, dell’amicizia, della libertà, della capacità di amare, della memoria. Riscopri quello che tu sei! Lascia stare quello che gli altri dicono di te, che sussurrano su di te: tu sei prezioso, indipendentemente da come gli altri ti giudicano”.

Quindi il pastore della diocesi ha invitato ciascuno a pregare ogni giorno per individuare la propria vocazione e a valorizzare le relazioni belle, positive, che edificano l’uomo e la donna. E poi l’invito ad operare “un sano discernimento” tra le tante proposte offerte dalle nuove tecnologie. “Se hai scoperto che sei un tesoro agli occhi di Dio – ha detto mons. Zenti - se hai scoperto che un giorno potrai avere al tuo fianco un altro tesoro, come sposo o come sposa; se saprai mettere nella tua vita come primo tesoro Gesù, saprai discernere il bene dal male e puoi stare sicuro che il Signore sarà sempre al tuo fianco, non sarai mai solo”.

E tutto pronto ad Assisi, oggi e domani, per le due solennità di Santa Chiara e San Rufino. Quest’anno, fa sapere la diocesi, proprio in occasione della solennità del Patrono della città di Assisi e della diocesi il vescovo mons. Domenico Sorrentino procederà all’indizione ufficiale della prossima visita pastorale durante la solenne concelebrazione da lui presieduta alle ore 18 nella cattedrale di San Rufino. Il presule darà anche alcune indicazioni sulla prossima lettera pastorale dal titolo “Riparti, Francesco, ripara la mia casa” che verrà consegnata in settembre. “L’invito alla comunità diocesana è proprio quello di ripartire dall’impulso dato da San Francesco; in un contesto come quello attuale che ci pone di fronte a tante sfide – sottolinea mons. Sorrentino – abbiamo bisogno di quell’entusiasmo che ha guidato il giovane di Assisi sulle strade del mondo”. Intenso il programma della due giorni con diverse celebrazioni, veglie di preghiera e processione per le vie di Assisi.

A Trapani, in occasione della festa di Maria Santissima, giovedì prossimo, la visita del card. Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa e arcivescovo di Genova. Il porporato  è stato invitato dal vescovo di Trapani, mons. Pietro Maria Fragnelli per i legami storici che uniscono le due  città, quella di Trapani e quella di Genova. “La nostra Chiesa – ha detto mons. Fragnelli -  collocata nel cuore del Mediterraneo è chiamata dalla sua storia e dal magistero di Papa Francesco ad ‘uscire’ dai suoi recinti pastorali e culturali per tessere relazioni significative per le nuove generazioni. Noi pastori vogliamo facilitare l’incontro tra le nostre comunità per rendere viva la memoria della nostra storia. La Madonna di Trapani, molto amata nel nostro santuario e nel santuario della Madonnetta a Genova, come in altre città del Mediterraneo, apre la strada di questo rinnovato dialogo che interessa tutte le sponde del Mediterraneo”.

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La diocesi toscana di Grosseto ha festeggiata ieri la festa di San Lorenzo, patrono della città e della diocesi con al centro il tema del lavoro: il lavoro che non c’è, il lavoro che c’è ma è precario, il lavoro che non è dignitoso; il lavoro che non gratifica; il lavoro che ammala…

Ma le celebrazioni laurenziane hanno riservato uno sguardo anche ai giovani che oggi e domani sono a Roma per l’incontro con il Papa. A presiedere la celebrazione eucaristica è stato il card. Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. La statua di San Lorenzo, collocata sullo storico carroccio dipinto trainato da due splendidi esemplari di buoi maremmani, ha attraversato le principali vie del centro cittadino, mentre la cinquecentesca campana, anch’essa sul carro, coi suoi rintocchi annunciava il passaggio del simulacro. Durante la celebrazione eucaristica il sindaco della città ha offerto e acceso il cero votivo a san Lorenzo come segno di affidamento di tutta la città al patrono.