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La pena di morte cancellata anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica

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“E’ necessario ribadire pertanto che, per quanto grave possa essere stato il reato commesso, la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona”. Lo aveva preannunciato Papa Francesco che qualcosa sarebbe cambiato nel Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica riguardo la pena di morte. Oggi, in un bollettino diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede, è stata approvata la nuova redazione del n. 2267 del Catechismo. 

Papa Francesco, nell’Udienza concessa in data 11 maggio 2018 al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Luis Francisco Ladaria Ferrer ha approvato il nuovo “Rescriptum”: “Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune. Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi. Inoltre, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato. Infine, sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi”.

“Pertanto – conclude il Rescritto - la Chiesa insegna, alla luce del Vangelo che la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo”.

Anche i due predecessori di Francesco si erano già espressi al riguardo. Benedetto XVI, nel n. 469 del Compendio del Catechismo pubblicato nel 2005 scriveva : “Oggi, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere il crimine rendendo inoffensivo il colpevole, i casi di assoluta necessità di pena di morte sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti”.

San Giovanni Paolo II, nel 1999, trovandosi in visita negli Stati Uniti, riconobbe che “la società moderna possiede gli strumenti per proteggersi, senza negare ai criminali la possibilità di ravvedersi”. Di qui anche il suo appello “per abolire la pena di morte, che è crudele e inutile”. D’altronde fu il Papa polacco che, con un motu proprio nel febbraio 2001, abolì in modo definitivo la pena di morte nella Città del Vaticano.

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