Città del Vaticano , giovedì, 2. agosto, 2018 10:00 (ACI Stampa).
“Ci vuole una grande libertà, senza libertà non si può essere Gesuita. E una grande obbedienza al pastore; il quale deve avere il grande dono del discernimento per permettere a ognuno dei rospi di scegliere quello che sente che il Signore gli chiede. Questa è l’originalità della Compagnia: unità con grande diversità”. Lo ha detto Papa Francesco in un dialogo a braccio con i partecipanti all'incontro "European Jesuits in formation" nell’auletta dell’Aula Paolo VI, prima dell'Udienza Generale di ieri.
Con il presidente della Conferenza dei provinciali europei, Franck Janin, e i delegati della formazione europea e della provincia euromediterranea, erano ventinove i giovani impegnati a Roma dal 28 luglio al 20 agosto per l’annuale incontro formativo.
“Ci vuole coraggio per essere Gesuita – continua il Papa - Non vuol dire che un Gesuita debba essere incosciente, o temerario, no. Ma avere coraggio. Il coraggio è una grazia di Dio, quella parresia paolina… E ci vogliono ginocchia forti per la preghiera”.
Per Papa Francesco poi una domanda sulla disoccupazione da un giovane studente: “Molti giovani, anche con una preparazione elevata, si trovano a rischiare la disoccupazione. Trovo che questo sia una sfida per me, per vedere le cose dal loro punto di vista, perché so che la Compagnia di Gesù e la Chiesa avranno sempre un compito per me, da qualche parte. Trovo che questa sia una grande sfida per la comunicazione: questa è un’esperienza di disoccupazione che so che non avrò mai”.
“La persona che non ha lavoro, si sente senza dignità – risponde subito il Papa - Ricordo una volta, nella mia terra, una signora è venuta a dirmi che sua figlia, universitaria, parlava parecchie lingue, non trovava lavoro. Io mi sono mosso con alcuni laici, lì, e hanno trovato un lavoro. Quella donna mi ha scritto un biglietto che diceva: Grazie, Padre, perché Lei ha aiutato mia figlia a ritrovare la dignità. Non avere lavoro toglie la dignità”.