Città del Vaticano , domenica, 29. luglio, 2018 12:13 (ACI Stampa).
Il brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci è un invito “a non distogliere lo sguardo da quel Gesù che domenica scorsa, nel Vangelo di Marco, vedendo una grande folla, ebbe compassione di loro. Oggi Giovanni ci mostra nuovamente Gesù attento ai bisogni primari delle persone. Il ragazzo che mette a disposizione i pani e i pesci è coraggioso e anche lui ha compassione, i giovani sono così, e noi dobbiamo aiutarli”. Lo ha detto il Papa, stamane, nel corso del consueto Angelus domenicale.
“L’episodio - spiega Francesco - scaturisce da un fatto concreto: la gente ha fame e Gesù coinvolge i suoi discepoli perché questa fame venga saziata. Alle folle, Gesù non si è limitato a donare questo – ha offerto la sua Parola, la sua consolazione, la sua salvezza, infine la sua vita – ma certamente ha fatto anche questo: ha avuto cura del cibo per il corpo”.
“Noi suoi discepoli - aggiunge ancora il Pontefice - non possiamo far finta di niente. Soltanto ascoltando le più semplici richieste della gente e ponendosi accanto alle loro concrete situazioni esistenziali si potrà essere ascoltati quando si parla di valori superiori”.
Come accadde allora, anche oggi - sottolinea Papa Francesco - “l’amore di Dio per l’umanità affamata di pane, di libertà, di giustizia, di pace, e soprattutto della sua grazia divina, non viene mai meno. Gesù continua anche oggi a sfamare, a rendersi presenza viva e consolante, e lo fa attraverso di noi. Il Vangelo ci invita ad essere disponibili e operosi, come il ragazzo dei 5 pani e 2 pesci. Di fronte al grido di ogni sorta di fame di tanti fratelli e sorelle in ogni parte del mondo, non possiamo restare spettatori distaccati e tranquilli. L’annuncio di Cristo, pane di vita eterna, richiede un generoso impegno di solidarietà per i poveri, i deboli, gli ultimi, gli indifesi. Questa azione di prossimità e di carità è la migliore verifica della qualità della nostra fede”.
Gesù non butta via il pane con cui ha saziato la folla e "ognuno di noi pensi a quanto pasto avanzato in casa si butta via, se hai questa abitudine - è l'invito del Papa - parla coi tuoi nonni che hanno vissuto il dopoguerra... non buttare via il pasto avanzato, mai! E' un consiglio e anche un esame di coscienza!". Prevalgano “i programmi dedicati allo sviluppo, all’alimentazione, alla solidarietà, e non quelli dell’odio, degli armamenti e della guerra”.