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Papa Francesco: "Rimuovere i muri e costruire ponti di fraternità"

Il Papa a Sarajevo nel 2015 |  | Andreas Duren/CNA Il Papa a Sarajevo nel 2015 | | Andreas Duren/CNA

Sarajevo è una città ponte. Il vostro incontro è ispirato a questo motivo dominante, che mette in guardia sulla necessità di costruire, in un ambiente di tensione e divisione, nuovi percorsi di vicinanza tra popoli, culture e religioni”. Lo scrive il Papa nel messaggio recapitato agli organizzatori della terza conferenza mondiale sull'etica teologica che si sta svolgendo nella capitale bosniaca.

Costruire ponti, non muri. Continuo - ribadisce Francesco - a ripeterlo nella speranza che le persone di tutto il mondo prestino attenzione a questa esigenza che è sempre più riconosciuta, anche se a volte contrastata dalla paura. Siamo chiamati a mobilitare tutte le nostre energie per rimuovere i muri della divisione e costruire ponti di fraternità in ogni parte del mondo”.

Il Papa ribadisce poi l’importanza della “alla sfida ecologica, che non è semplicemente una delle tante, ma lo sfondo più ampio per la comprensione dell'etica ecologica e dell'etica sociale. Per questo motivo, la vostra preoccupazione per il problema dei migranti e dei rifugiati è molto seria e provoca” un radicale cambiamento del modo di pensare “che può favorire una riflessione etica e teologica, anche prima di ispirare adeguati atteggiamenti pastorali e politiche politiche responsabili attentamente pianificate”.

Non servono slogan - aggiunge il Papa - ma “di una leadership che possa aiutare a trovare e mettere in pratica un modo più giusto per tutti noi di vivere in questo mondo come partecipi di un destino comune”.

Chi si cimenta con l’etica teologica - conclude Francesco - è chiamato a dialogare, ricordando che non si è chiamati “a giudicare ma piuttosto a offrire nuove strade” agli uomini.

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