In mostra c’è anche il calice usato la notte di Natale del 1972 e una casula.
Anche se il pontificato fu breve avete oggetti di Papa Luciani, anche perché è un tuo conterraneo...
Molte cose le ho date a Canale D’Agordo al Museo su Luciani. Però abbiamo il calice con cui celebrava da vescovo a Vittorio Veneto, il saturno. E poi ci sono due cose particolari: una lettera che gli ha inviato Paolo VI nel 1976 quando Luciani era Patriarca di Venezia per il quarto centenario della morte di Tiziano Vecellio.
E una busta con l’intestazione del cardinale Wojtyła. Facendo delle ricerche ho scoperto e con l’aiuto del cardinale Dziwisz, il segretario personale, che Wojtyła e Luciani si scrivevano spesso. C’era una fitta corrispondenza tra i due. Ci sarebbe ancora molto da ricercare.
La storia incalza e si arriva a San Giovanni Paolo II, cosa c’è in mostra?
Ovviamente abbiamo una sua reliquia, del sangue, che proviene da una garza usata durante la operazione del febbraio 2005 di tracheotomia. Una suora del Policlinico Gemelli aveva messa da parte questa garza.
C’è poi una casula con lo stemma che ha una particolarità, è più corta davanti perché il Papa ormai anziano era curvo e così non rischiava di inciampare.
Ci sono diversi autografi, un amitto e altro, ma non sono tantissime cose. Ci sono soprattutto oggetti e ricordi di Pio XII e di Benedetto XVI nella collezione.
E allora arriviamo a Benedetto XVI ...
Di lui abbiamo una talare, la stola, la casula e i santini originali della prima messa del 1952 e anche la foto originale con tutti i compagni di seminario. E poi ci sono alcuni cimeli di famiglia come i ricordini della morte dei genitori. Diversi autografi ovviamente e il calice con cui ha celebrato la messa nel primo anniversario della rinuncia il 28 febbraio del 2014, uno zucchetto.
E avete addirittura in mostra degli oggetti di Papa Francesco ? Vi ha donato qualcosa personalmente?
Abbiamo avuto dal segretario monsignor Gaid ci ha datato uno zucchetto personale usato dal Papa nel giorno della canonizzazione dei due Papi. Il segretario del Papa lo ha certificato per noi .
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Abbiamo anche un purificatoio usato il 19 marzo del 2013 giorno dell’inizio del Pontifcato, e poi un autografo da Papa ma anche da cardinale, e anche una statua che lui ha benedetto per noi durante una udienza.
Si tratta di un vero racconto per oggetti....ma che pensi dei Pontefici più contemporanei?
Nella storia vedo la differenza di stili ma la unicità del pensiero. Sono stati uno diverso dall’altro anche in maniera molto netta, ma tutti seguono un filo. Ognuno a sua modo, ma tutte persone vicine alla gente.
E poi c’è un grande intreccio tra pontefici e cardinali che diverranno pontefici che è stupefacente.
Ad esempio la stola che abbiamo di Leone XIII che ci è stata donata dal cardinale Capovilla.
La stola è stata un omaggio degli abitanti di Carpineto Romano a Papa Giovanni XXIII che aveva espressamente chiesto un dono. Capovilla diceva che Papa Giovanni la aveva usata spesso per la celebrazione.