Così il giornale è ancora molto giovane quando nel 1972 un giovane giornalista che si impegna nella diffusione del quotidiano nelle regioni del sud propone appunto una secondo polo di stampa per migliorare la diffusione.
Al Sud il giornale aveva una diffusione incerta. Perché allora non accorciare la strada?
Ma la storia non si ferma certo alla stampa. Perché Pompei diventa il punto di riferimento della informazione cattolica del Sud in pochi anni. E sempre per la forte volontà di Paolo VI.
Non fu certo facile. I costi erano alti con la stampa classica e il giornale doveva raccontare anche il territorio.
Nasce così Salerno 7, il primo inserto “locale”. Non solo, la tecnica di stampa diventa nuova, arriva la fotocomposizione, e intanto la redazione di Salerno 7 cresce.
Scelzo racconta con sobrietà una avventura che lo ha visto protagonista di una realtà che ha permesso al Sud di avere una vera voce cattolica.
Sa ricordare aneddoti, vicende grandi e piccole con lo stesso entusiasmo di quegli anni ‘70 che lo vedono protagonista a Pompei.
Così racconta il rapporto con la cittadina, traccia i profili dei direttori di Avvenire e dei cardinali che se ne occuparono, ripercorre le giornate della preparazione e della visita di Giovanni Paolo II, primo pontefice dopo Pio IX a recarsi al Santuario mariano.
Ma non si tratta solo di una cronaca, di un diario. Sullo sfondo c’è la storia del ruolo dei cattolici nella società civile in quegli anni del post ’68, del post- concilio. Tutto, per i giornalisti, sembra guidato dalle parole che Paolo VI il 27 novembre del 1971 pronuncia a braccio a proposito dei Media e si domanda quanti siano e quanto contino i cattolici in Italia.
E aggiunge: “Perché questa coscienza cattolica italiana non si manifesta? Perché non si galvanizza? Perché non crede? Perché non si compagina in una espressione sonante, acclamante della sua fede, delle sue idee, della sua ricchezza di idee. Siamo poveri d’idee? Manchiamo di dottrina? Manchiamo di capacità di comprendere i fenomeni del nostro tempo? Abbiamo soltanto gli occhi rivoltati verso i secoli passati o non abbiamo invece un’ansia di guardare e di proiettarci verso l’avvenire... Di idee si vive, di Fede si vive, e allora abbiate il coraggio di manifestarle nelle vostre parole appunto affidate ai mezzi di comunicazione sociale”. E termina: “Vi accogliamo come amici, come collaboratori, come i legati ad un comune servizio alla causa di Cristo, ala testimonianza della sua Chiesa, alla costruzione di una società sana, moderna, cristiana. voi siete alleati del Papa”.
Parole che sembrano perfette anche a mezzo secolo di distanza e che hanno nella vicenda editoriale di Avvenire Sud una realizzazione concreta.
L’esperienza si concluse negli anni ’80 quando tecnica e storia erano cambiate. La tipografia che era stata scelta anche da Montanelli per il suo “Giornale nuovo” andava verso un naturale declino dovuto al cambio di tecnologia, le edizioni locali della cronaca lasciarono le loro pagine ad un giornale che stava prendendo un’altra strada. Sempre più il giornale dei Vescovi italiani, ormai nazionale, unificato chiaramente identificabile.
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Ma certo Pompei rimaneva una capitale per Avvenire Sud. E non è un caso che oggi proprio Angelo Scelzo sia il direttore del giornale del Santuario: Il Rosario e la Nuova Pompei. Con una tiratura di piu di 200 mila copie e una diffusione on line praticamente incalcolabile.