Roma , lunedì, 30. luglio, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Coraggio figlio ti aiuterò... Questa era la frase che un frate dell'Ordine dei Servi di Maria ripeteva molte volte al giorno davanti ad un folto gruppo di poveri che bussavano alla porta del convento della parrocchia dei Sette Santi Fondatori a piazza Salerno, a Roma.
Era padre Gabriele Maria Berardi. Questo straordinario religioso italiano era nato a Carpegna (Pesaro) il 17 febbraio 1912 e percorsi tutti i gradi dell'iter sacerdotale, era stato ordinato presbitero il 30 giugno 1935. Fin da piccolo aveva sentito l'attrazione per la bellezza della vita religiosa e com'era uso al suo tempo, con un unico ideale: far amare Dio ed amarlo nei fratelli che incontrava sul suo cammino.
Cappellano militare durante gli anni della guerra, questa dolorosa esperienza trasformò la sua vita facendogli incontrare le necessità, il dolore e la pesante emarginazione.
Queste problematiche erano vissute da padre Gabriele in maniera assoluta e personale, sentiva dentro di se non solo il limite della sofferenza ma il peso e questo lo doveva togliere, o meglio trasformare. Con tale animo Padre Gabriele raccolse tante voci di dolore e non disse una parola solo umana ma anche divina, fondando una istituzione di laici, la Pia opera dei Volontari della Carità, che offriva aiuto a chiunque, senza esclusione di sorta, bussasse al quella porta. A Roma la sua attività era conosciutissima: dava tutto, indumenti, generi alimentare, denaro ma di più offriva conforto. Non si contano le innumerevoli volte che la gente gli abbia domandato aiuto, lasciando al frate , l'incombenza di provvedere.