Città del Vaticano , martedì, 17. luglio, 2018 16:00 (ACI Stampa).
VIII secolo dopo Cristo, Roma ha ormai dimenticato da un pezzo di essere stata una città imperiale. Dal V secolo in poi le invasioni dei barbari avevano cambiato il volto dell’ Urbs che, pur diventando il centro del mondo cristiano, aveva perso ricchezza e splendore.
Le basiliche erano gli unici punti di riferimento per i cittadini e soprattutto per i pellegrini. Come spiegano bene gli scavi recenti intorno alla basilica di San Paolo sulla via Ostiense.
Negli ultimi dieci anni si sono svolti studi approfonditi su un’area al fianco destro della basilica sulla quale sono stati costruiti una serie di edifici di servizi per la accoglienza dei pellegrini. Gli scavi si sono svolti tra il 2007 e il 2009 in collaborazione tra i Musei Vaticani e il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana.
Sono tornate alla luce le strutture dell’antico monastero e delle “ case per i poveri” che furono costruite all’epoca di Papa Simmaco, tra la fine del 400 e l’inizio del 500.
La Chiesa di Roma, che presiede nella carità, da sempre si è occupata degli ultimi soprattutto nella città resa povera e senza più risorse pubbliche e dove si diffondeva avversione a fuggiaschi e stranieri. Le strutture per i poveri a San Paolo erano dotate di tutti i servizi necessari a cominciare dal sistema di approvvigionamento idrico.