Bari , sabato, 7. luglio, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Prega Papa Francesco, pregano tutti i Patriarchi orientali, di tutte le confessioni cristiane, con una sola intenzione: pace. Lo sguardo e i volti sono mediorientali, ma l’anelito della pace è per tutta la terra. Come un abbraccio che dalla terra dei primi cristiani, e dove i cristiani sono più perseguitati, arrivi fino agli estremi confini della terra.
È una Bari che si sveglia sonnacchiosa, quella che si prepara all’arrivo di Papa Francesco. Si puliscono le strade intorno alla Basilica di San Nicola, chiusa da ieri per ragioni di sicurezza, ed è già sgombro dalla sera prima il percorso che porterà il Papa e i Patriarchi dalla Basilica al lungomare. Sono poche le persone ammesse al primo momento, davanti la Basilica, circa cinquecento, che già riempiono la piazza antistante la Basilica dalle 6 del mattino.
Il momento più atteso, al mattino, è l’incontro nella cripta di San Nicola, dove sono custodite le reliquie del santo di una Chiesa ancora indivisa. Una piccola reliquia all’altezza del cuore è stata inviata in Russia lo scorso anno, visitata da 2 milioni di persone, ma erano moltissimi da sempre i pellegrini giunti da ogni Paese ortodosso.
Tanto che nel 1913 lo zar volle che fosse costruita una Chiesa russa ortodossa a Bari, per accogliere e coordinare le comunità di pellegrini che venivano da Russia, Moldavia, Georgia e da altre parti dello sterminato impero russo per venerare il santo.
Il Papa arriva, e saluta i Patriarchi uno ad uno. Poi, si muove all’interno della Basilica insieme a loro, per scendere nella cripta dove sono custodite le spoglie di San Nicola.