Parma , lunedì, 9. luglio, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Parma, 14 maggio 1924: moriva in piedi nel pastificio Barilla un sacerdote francescano di 58 anni, padre Lino Maupas (1866-1924). Quel giorno era andato a chiedere ai proprietari della fabbrica di assumere un povero disoccupato.
Moriva in piedi, come San Benedetto, San Giovanni Newmann (con le scarpe bucate per le strade di Filadelfia, mentre stava andando a spedire un calice ad un povero prete alla periferia della sua diocesi) come tutti coloro che nella vita non hanno tempo per fermarsi perchè, come sosteneva don Bosco “ci si riposerà in Paradiso”.
Chi era padre Lino Maupas? Nato da una famiglia di nobile stirpe a Spalato, già guardia di finanza, sacerdote francescano. Non c'era persona in difficoltà che non abbia incontrato lo sguardo di quest'uomo. Della sua vita si raccontano cose meravigliose: soccorreva i poveri ed i bisognosi con ogni artificio, anche portando i vari generi alimentari dentro l'abito o levando la minestra al convento per creare una piccola mensa per i suoi poveri; assisteva i figli che le prostitute non potevano assistere; una volta un povero gli chiese una maglia di lana in un inverno più rigido che freddo, padre Lino non si scompose, entrò in un portone esce ed ha procurato il capo di abbigliamento all'uomo. Poco importa se lui andò senza per tutto l'inverno.
Fu testimone in un processo per salvare il posto di lavoro di tante persone che avevano scioperato. E lo sciopero all'epoca era reato. In un tumulto fermò una piccola insurrezione, tanto era conosciuto per la sua santità di vita. Fu cappellano del Riformatorio Lambruschini di Parma ed ivi si racconta che per quei ragazzi si prodigava per farli sentire persone amate da Dio e volute dall'uomo. Di loro diceva spesso “sono tutti buoni”. Nessuno era escluso dal suo amore, ha seminato per quella città tanto bene che anche a distanza di cinquant'anni, le persone che lo hanno conosciuto ancora lo ricordano con profonda commozione. E' stato davvero l'apostolo di Parma