Bari , venerdì, 6. luglio, 2018 14:00 (ACI Stampa).
La Basilica di San Nicola di Bari è uno scrigno di storia e di arte. E non solo antica.
Mentre ancora si studia e si scava. Alla ricerca del Pretorio Bizantino sul quale è stata costruita la chiesa per il Santo di Myra. La città prima dell’arrivo di San Nicola, lui dell’Oriente viene onorato dai Normanni, che cancellano le tracce bizantine in questa parte della città.
E mentre gli archeologi scavano sotto la corte laterale alla Basilica, si creano nuove opere d’arte che si uniscono, si confondono e si esaltano reciprocamente con quelle antiche. Cosi insieme al testo antico dell’ Exultet custodito a Bari, un documento del X secolo, oggi si ammira il candelabro monumentale le cui immagini ripercorrono la storia della salvezza dell’uomo, dall’antico al nuovo testamento. Da Adamo alla Resurrezione di Cristo con al centro i Profeti e i Santi Vescovi Nicola e Sabino cui è dedicata invece la cattedrale della città per lungo tempo di rito greco.
Un artista di oggi ha creato un candelabro per il cero pasquale con le stesse immagini dell’Exultet.
“Realizzare il candelabro monumentale per la Cattedrale di Bari è stato un grande onore e un’occasione speciale per creare qualcosa di unico, nuovo e al tempo stesso in comunione con le opere già presenti in questa bellissima chiesa” spiega Albano Poli, scultore, mosaicisti, mastro vetraio. “Un lavoro emozionante” spiega, realizzato in pietra di Trani, la pietra della cattedrale di Bari. Veronese classe 1935, Poli ha da sempre un suo atelier nel quale crea e produce molteplici forme d’arte, quali vetrate, mosaici, opere in bronzo ed arredi. Molte le creazioni per le Chiese e per le Basiliche romane come le vetrate per San Paolo o la Basilica di S. Croce di Firenze, la Basilica di S. Chiara di Napoli, la Basilica di S. Antonio a Padova. E ovviante per la Basilca di San Nicola.