Roma , lunedì, 2. luglio, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Ricordare padre Francesco Maria Jordan (1848-1918) è leggere la vita di un uomo che di prove e difficoltà ne ha incontrate molte, ma non si è mai fermato a lamentarsi, anzi è andato sempre avanti.La sua esistenza fu segnata dall'inizio, quando rimase orfano di padre e la madre ha dovuto ricoprire anche tale ruolo, pur di dare ai figli un'istruzione e il necessario sostentamento.
A causa di ciò, terminate le scuole dell'obbligo lavorò presso un pittore viaggiando ed allargando i propri orizzonti. Ma il Signore mise presto nel cuore di questo giovane qualcosa di speciale: lo chiama a seguirlo nella strada sacerdotale. Aveva trent'anni ed a causa delle difficoltà economiche ritornò a scuola, con ragazzi più piccoli di lui: questa non fu un'umiliazione ma uno sprone ad andare a studiare, con maggior vigore. Cosi Francesco frequenta il seminario di Friburgo, uscendone con ottimi vot, sacerdote.
In questo periodo padre Jordan constatò l'abbandono materiale e morale della società nella quale era immerso e si sentì chiamato a dare una risposta. Su questo fu sempre molto sicuro e non sbagliava. Il Signore lo chiamava ad una grande missione:riportare Cristo nella società civile. Per tale motivo e con una rara propensione per le lingue e tanta fede, pensò di costituire una società di vita apostolica con un unico scopo:imitare la vita e l'insegnamento di Gesù Salvatore dell'uomo. I suoi religiosi dovevano spiccare per cordialità, amorevolezza e fede.
L'apostolato della nascente congregazione era il più vario: per padre Jordan non c'era un'opera ma le opere per l'avvento del Regno dei cieli. Con tale intuizioni che anticiparono anche il Concilio Vaticano II, si inserirono in questa nuova aggregazione anche dei laici, con lo scopo di seminare il Vangelo nel luogo dove Dio li aveva messi. Quindi un apostolato che parte dalle pagine del Vangelo per arrivare nelle case, anche tramite l'uso della stampa (che fu la grande ispirazione di padre Jordan). I Salvatoriani (questo il nome della Congregazione) sorti l'8 dicembre 1881si dedicarono a tale scopo come una delle prime forme di propagazione del Vangelo.
La nascente società nacque per stadi: ovvero padre Jordan pensò prima ad una istituzione generale per ogni persona e poi a fondare una società per sacerdoti o religiosi e suore. Anche in ciò sta la lungimirante perspicacia del padre fondatore. Le difficoltà non mancarono, il dolore bussò, diverse volte, alle porte del suo cuore. Le varie incombenze da risolvere per fare del bene furono abbondanti. Ma la fiducia profonda nella Provvidenza risolveva tutto La storia dell'istituto è piena di pagine e di fatti meravigliosi che confermano la fede di questo straordinario testimone di Cristo. Lui sempre sereno rispondeva di fidarsi della Provvidenza ed affidare a questa, la lor causa. Questa è sapienza evangelica. Non fu mai deluso.
Nel suo Testamento affida ai suo figli, queste parole: "Vostro patrimonio sia la fiducia nella Divina Provvidenza, la quale come premurosa madre ha benevolmente cura di voi... Soltanto in Dio ponete la vostra speranza e fiducie. Egli da valoroso eroe combatterà per voi”.