Città del Vaticano , giovedì, 21. giugno, 2018 23:35 (ACI Stampa).
I temi sono quelli cari al Papa: ecumenismo, migranti, pace, diritti umani e rifugiati. “Credo che c’è una parola comune: incontro. È stata una giornata di incontri, variegati” ha detto Francesco per descrivere con i giornalisti nel volo di rientro le ore trascorse a Ginevra. Si è parlato di giovani al pranzo di Bossey e di rifugiati.
Il Papa ripete quello che ha detto spesso su accoglienza e integrazione e poi parla del traffico dei migranti: “C’è il problema del traffico dei migranti e anche c’è il problema quando in alcuni casi tornano, perché devono tornare, perché devono tornare, non conosco bene i termini dell’accordo perché se ci sono le acque libiche, devono tornare, e lì io ho visto le fotografia, dei carceri, dei trafficanti. I trafficanti subito separano donne dagli uomini. Donne e bambini vanno Dio sa....Questo fanno i trafficanti”.
Ma se poco si può fare per le guerre molto si può per sconfiggere la miseria: “ Perché una cosa che senza offendere ma è la verità nell’incosciente collettivo c’è un modo brutto: Africa Va sfruttata. Questo è nell’incosciente....sono africani, terra di schiavi. E questo deve cambiare con questo piano di investimenti di educazione, di far crescere...perché il popolo africano ha tante ricchezze culturali, e hanno una intelligenza grande. I bambini sono intelligentissimi e possono con una buona educazione andare oltre...Questa sarà la strada a mezzo termine. Ma nel momento devono mettersi d’accordo i governi per andare avanti con questa emergenza”. Per l’ America dice semplicemente che segue i vescovi locali: “ io mi schiero con loro.”
Francesco chiarisce anche la questione tutta tedesca dalla comunione per il coniuge non cattolico. : “Non è una novità nel codice di diritto canonico è previsto quello di cui parlavano vescovo tedeschi, la comunione in casi speciali. I vescovi parlavano del problema dei matrimoni misti. Il codice dice che il vescovo della Chiesa particolare deve gestire la cosa.
I vescovi tedeschi avevano visto che non era chiaro e alcuni sacerdoti facevano cose non in accordo con il vescovo hanno voluto studiare il tema e hanno fatto uno studio che io non voglio esagerare, ma è stato lo studio di più di un anno...ben fatto. E lo studio è restrittivo, quello che i vescovi volevano è dire chiaramente quello che c’è nel codice, e io anche che l’ho letto ho pensato che era un documento restrittivo non era aprire a tutti, è una cosa ben pensata con spirito ecclesiale.