Città del Vaticano , giovedì, 14. giugno, 2018 11:05 (ACI Stampa).
“Il Signore dice: l’insulto non finisce in se stesso, è una porta che si apre, è incominciare una strada che finirà uccidendo”. Lo ha detto il Papa, nell'omelia pronunciata stamane durante la Messa a Santa Marta.
Da cosa nasce l'insulto? Dall'invidia. E Francesco ne è convinto. "Quando - ha osservato il Papa secondo quanto riporta Vatican News - una persona fa qualcosa che non piace io la insulto e la faccio passare come disabil”: disabile mentale, disabile sociale, disabile familiare, senza capacità di integrazione. E per questo uccide: uccide il futuro di una persona, uccide il percorso di una persona. È l’invidia che apre la porta, perché quando una persona ha qualcosa che mi minaccia, l’invidia mi porta a insultarla. Quasi sempre c’è l’invidia lì".
L'invidia si supera attraverso la riconciliazione e ce lo insegna Gesù, che " è così radicale. La riconciliazione non è un atteggiamento di buone maniere, no: è un atteggiamento radicale, è un atteggiamento che cerca di rispettare la dignità dell’altro e anche la mia. Dall’insulto alla riconciliazione, dall’invidia all’amicizia. Questo è il percorso che Gesù ci dà oggi. Che bello non insultare mai. È bello, perché così lasciamo crescere gli altri. Che il Signore ci dia questa grazia".