Città del Vaticano , giovedì, 14. giugno, 2018 9:35 (ACI Stampa).
Il Papa ha inviato un messaggio in occasione dell'evento "II Colloquio Santa Sede - Messico sulla migrazione internazionale", promosso dalla Segreteria per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e dall’Ambasciata del Messico presso la Santa Sede, con la collaborazione della Pontificia Accademia delle Scienze e della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
"Vorrei incoraggiarvi nel vostro compito e nel vostro sforzo - ha auspicato il Papa nel messaggio letto dall'Arcivescovo Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati - affinché la responsabilità della gestione globale e condivisa della migrazione internazionale trovi il suo punto di forza nei valori della giustizia, della solidarietà e della compassione".
Per raggiungere questo risultato - ha spronato Francesco - "occorre un cambiamento di mentalità: passare dal considerare l’altro come una minaccia alla nostra comodità allo stimarlo come qualcuno che con la sua esperienza di vita e i suoi valori può apportare molto e contribuire alla ricchezza della nostra società. Perciò, l’atteggiamento fondamentale è quello di andare incontro all’altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo".
Il Pontefice chiede una assunzione di responsabilità alla comunita internazionale, poichè la migrazione è un fenomeno che ha "una dimensione transnazionale, che supera le possibilità e i mezzi di molti Stati. Questa cooperazione internazionale è importante in tutte le tappe della migrazione".
Le migrazioni - ha sottolineato ancora Papa Francesco - non sono "solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni. Queste persone, che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua, indipendentemente dal loro status migratorio. I loro diritti fondamentali e la loro dignità devonoessere protetti e difesi. Un’attenzione speciale va riservata ai migranti bambini, alle loro famiglie, a quanti sono vittime delle reti del traffico di esseri umani e a quelli che sono sfollati a causa di conflitti, disastri naturali e persecuzioni".