Tirana , martedì, 23. giugno, 2015 17:38 (ACI Stampa).
Sì all’eguaglianza uomo e donna. Ma no a qualunque approccio che mortifichi la naturale differenza tra i generi. Perché, con Papa Francesco, “la differenza è la soluzione, non il problema.” Il 19 giugno, il giorno prima che scendesse in piazza la manifestazione “Difendiamo i nostri figli,” si riuniva il Consiglio dei Diritti Umani per una giornata tutta dedicata ai diritti delle donne. La posizione della Santa Sede è stata espressa dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.
“Il desiderio di buona parte della comunità internazionale di raggiungere un pari riconoscimento dei diritti umani delle donne non deve mancare di prendere in considerazione l’eguaglianza di ogni persona umana e la complementarietà tra uomo e donna,” ha detto l’arcivescovo Tomasi.
E aggiunge che tutti gli approcci che cercano di ottenere “uguaglianza e non discriminazione attraverso l’eliminazione delle distinzioni basate sul sesso non possono pienamente rispettare e apprezzare la dignità inerente di ogni persona umana.”
L’arcivescovo punta il dito contro le “ideologie che cercano di cancellare la distinzione tra uomo e donna per arrivare a un comune denominatore non gender,” perché queste ideologie diminuiscono sia il valore del sesso maschile che del sesso femminile.