Città del Vaticano , mercoledì, 30. maggio, 2018 16:00 (ACI Stampa).
C’è preoccupazione da parte della Santa Sede per la voci che in alcuni paesi mettono in dubbio la definitività della dottrina sul sacerdozio come esclusivamente maschile nella Chiesa cattolica.
Dibattiti che si ripetono nella società civile e che poi, si può dire, entrano nelle porte delle chiese. Ma la dottrina è chiara e il Prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, in un articolo su L’ Osservatore Romano, ne mette in luce i punti principali.
I sacramenti, e l’Ordine Presbiterale è appunto un sacramento, sono radicati in Cristo “istituiti da Cristo, essi sono colonne fondanti della Chiesa che la generano continuamente come suo corpo e sua sposa. Intimamente legato all’eucaristia si trova il sacramento dell’ordine, nel quale Cristo si rende presente alla Chiesa come sorgente della sua vita e del suo operare. I sacerdoti sono configurati «a Cristo sacerdote, in modo da poter agire in nome di Cristo, capo della Chiesa»” scrive Il neo cardinale Ladaria.
La dottrina è quella definita da Giovanni Paolo II, nella lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis, del 22 maggio 1994 per cui la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa. E nessun “Papa o concilio potrebbe rovesciarla” e “la Chiesa riconosce che l’impossibilità di ordinare delle donne appartiene alla «sostanza del sacramento» dell’ordine” e quindi “non si tratta solo di un elemento disciplinare ( come il celibato ad esempio) , ma dottrinale, in quanto riguarda la struttura dei sacramenti, che sono luogo originario dell’incontro con Cristo e della trasmissione della fede”.
Ovvio che “la differenza di funzioni tra l’uomo e la donna non porta con sé nessuna subordinazione, ma un arricchimento mutuo”.