Roma , martedì, 29. maggio, 2018 18:00 (ACI Stampa).
L’Eucarestia. Uno dei più grandi misteri che, ogni giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità, la Chiesa Cattolica celebra con una processione chiamata appunto il “Corpus Domini”. Solennità che venne descritta dal famoso storico francese del XIX secolo, Jules Michelet, come “la meravigliosa poesia di Dio racchiusa in un pane”.
Tutto ebbe inizio quando un sacerdote di “lingua straniera”, da molti chiamato erroneamente Pietro da Praga che, tormentato dai suoi dubbi di fede circa la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia, decise di intraprendere un pellegrinaggio verso Roma per pregare sulla tomba degli apostoli Pietro e Paolo.
Nel suo viaggio di ritorno volle fermarsi a Bolsena, sostandosi in preghiera sul corpo di Santa Cristina. Sarà proprio nell’omonima Chiesa dedicata alla giovane martire dove avvenne il “prodigio”: il cosiddetto “Miracolo di Bolsena”.
Al momento della Consacrazione, mentre innalzava l’Ostia sopra al calice, il sacerdote vide che la “Particola” cominciò a sanguinare. Il sangue iniziò a cadere sul corporale, e su gli altri panni di lino presenti sull’altare. Preso da un forte spavento non ebbe il coraggio di andare avanti, e prese di fretta l’Ostia, il calice, il corporale e gli altri oggetti che erano stati macchiati dal sangue, e corse in sacrestia riponendo il tutto all’interno del tabernacolo; solo in un secondo momento il sacerdote decise di raccontare l’accaduto al pontefice che in quel tempo si trovava nella vicina Orvieto.
Solo dopo circa un anno da questi eventi, l’11 agosto del 1264, Urbano IV scrisse la bolla Transiturus, istituendo di fatto così la festa del Corpus Domini al giovedì dell’ottava di Pentecoste: “A corroborazione e ad esaltazione delle fede cattolica, degnamente e a ragion veduta abbiamo ritenuto di stabilire che di così grande sacramento, oltre la quotidiana commemorazione che ne fa la Chiesa, si celebri ogni anno più speciale e più solenne memoria, designando e fissando a questo scopo un giorno preciso, cioè il giovedì che segue immediatamente l’ottava dopo Pentecoste”.