Città del Vaticano , giovedì, 24. maggio, 2018 16:00 (ACI Stampa).
A 50 anni dalla pubblicazione dell’ Humanae vitae come si svolge il dibattito suall difesa della vita con il mondo non cattolico? Di questo e di altro si parla a Rom da oggi per due giorni al Camillianum. Un convegno che ha per tema “L’Humanae Vitae 50 anni dopo: tradizione, discernimento pastorale e riflessione bioetica. Per un’analisi storico-teologica, medico-sociale, etica e pastorale dell’Enciclica spartiacque del cambiamento d’epoca”.
L’iniziativa, in cui si farà il punto sui diversi aspetti del generare e dell’essere genitori oggi, è organizzata dal Camillianum, dall’Ufficio Famiglia del Vicariato di Roma e dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino.
Maurizio Mori, Ordinario di Filosofia morale e bioetica dell’Università di Torino e membro del Comitato Nazionale di Bioetica presenta il convegno e spiega che “i cambiamenti che sono stati registrati nell’ultimo mezzo secolo equivalgono a quasi duecento anni della Storia” in precedenza vissuta dall’umanità.
Mori parla di tre ‘rivoluzioni’ che hanno di fatto modificato la vita e l’approccio di tutti all’esistenza. Quella “biomedica, quella informatico-comunicativa, e quella dei trasporti di persone e materiali; la prima riguarda il controllo della vita biologica e tra l’altro comporta l’accresciuta attesa di vita, il controllo la fertilità umana e la capacità di intervento sui corpi”.
Cosa significa allora oggi essere genitori, come si crea dialogo tra la Tradizione viva della Chiesa con la cultura contemporanea, in un ascolto profondo delle sofferenze delle persona, dei loro problemi e delle loro istanze”?