Città del Vaticano , giovedì, 17. maggio, 2018 11:20 (ACI Stampa).
Se si strumentalizza il popolo "è anche un disprezzo del popolo, perché lo converti da popolo in massa. È un elemento che si ripete tanto, dai primi tempi fino adesso. Pensiamoci su. La domenica delle Palme è: tutti li acclamano, Benedetto sei tu, che vieni in nome del Signore. Venerdì dopo, la stessa gente grida: Crocifiggilo. Cosa è successo? Gli hanno lavato il cervello, e gli hanno cambiato le cose. E hanno convertito il popolo in massa, che distrugge". Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata in occasione della Messa a Santa Marta.
Il Pontefice, secondo quanto diffuso da Vatican News, torna a condannare il chiacchiericcio. E mette in guardia dalle chiacchiere nelle parrocchie: "Quando due o tre incominciano a criticare un altro. E incominciano a sparlare di quello. E fanno una unità finta per condannarlo; si sentono sicuri e lo condannano. Lo condannano mentalmente, come atteggiamento; poi si separano e sparlano uno contro l’altro, perché sono divisi. Per questo il chiacchiericcio è un atteggiamento assassino, perché uccide, fa fuori la gente, fa fuori la fama della gente".
Siamo chiamati invece - conclude Francesco - ad una unità vera. "Pensiamo alla grande vocazione alla quale siamo stati chiamati: la unità con Gesù, il Padre. E su questa strada dobbiamo andare, uomini e donne che si uniscano e che sempre cercano di andare avanti sulla strada dell’unità. E non le unità finte, che non hanno sostanza, e che soltanto servono per dare un passo oltre e condannare la gente, e portare avanti interessi che non sono i nostri: interessi del principe di questo mondo, che è la distruzione. Che il Signore ci dia la grazia di camminare sempre sulla strada della vera unità".