Monaco , mercoledì, 16. maggio, 2018 14:00 (ACI Stampa).
“Ci sono simboli che riassumono quello che siamo. Uno di questi è la croce. Certamente la croce è per prima cosa un simbolo religioso. Ma nella croce sono condensati anche i valori di una società libera: amore per il prossimo, rispetto, accoglienza dell’altra persona, tolleranza. Non ritengo giusto quindi staccare la croce dagli uffici pubblici. Vorrei piuttosto che noi in Bayern ci riconoscessimo nei nostri simboli. Vorrei che noi non staccassimo le croci, vorrei che le appendessimo. Questo è il Bayern”.
Accolto martedì scorso 8 maggio, da circa mille persone nella “tenda della birra” allestita in occasione della festa del quartiere di Trudering, roccaforte borghese della CSU nella parte orientale di Monaco di Baviera, Markus Söder, Presidente del Bayern e candidato della CSU alle elezioni regionali del prossimo ottobre, parla per un’ora, soprattutto di politica locale. Di come l’Europa goda di buona salute perché la Germania gode di buona salute: tutto merito naturalmente della buona salute economica e politica del Bayern. L’applauso più fragoroso Söder lo strappa però sull’iniziativa di appendere la croce in tutti i luoghi pubblici (finora la croce era obbligatoria solo nelle scuole e nelle aule di tribunale del Bayern). L’iniziativa è diventata legge dello “Stato libero del Bayern” con decisione del parlamentino regionale del 24 aprile scorso. Comuni, distretti e circondari rurali del Bayern saranno invitati, a partire dal prossimo 1 giugno, ad appendere la croce negli uffici pubblici, come “riconoscimento visibile dei valori fondamentali dell’ordinamento sociale e giuridico in Bayern e in Germania”.
Il Presidente del Forum dei Cattolici tedeschi, Hubert Gindert, aveva subito salutato positivamente l’idea di Söder: “La nostra cultura poggia un fondamento cristiano. La croce è un simbolo religioso che promuove la non violenza, comprende perfino l’amore per i nemici e promuove l’amore per il prossimo. La croce non minaccia nessuno, protegge anche i credenti di altre religioni e i non credenti. La croce negli edifici pubblici è espressione di questa posizione”. Il presidente Gindert aveva contestualmente ringraziato Söder per il suo coraggio.
Pochi giorni fa, in occasione di una processione alla vigilia della Festa dell’Ascensione, il vescovo di Ratisbona, Rudolf Voderholzer, ha accolto favorevolmente le ragioni del Ministerpräsident, Söder: “Si è comportato, nel senso buono del termine, da cristiano laico. Per questo non trovo giusto che, proprio da parte di ambienti ecclesiali, lo si attacchi. Che un politico pensi poi alle prossime elezioni non gli può certo venir addebitato negativamente”, ha concluso il vescovo Voderholzer accennando ad un sospetto piuttosto diffuso: che la proposta di Söder serva soprattutto ad arginare l’ascesa elettorale di Alternative für Deutschland nel Bayern.
L’intenzione politica della proposta non scandalizzerebbe il cardinale Gerhard Ludwig Müller, ex prefetto della Congragazione della fede: “Non conta chi ha proposto questa iniziativa – ha detto il porporato da Roma ai microfoni della Bayerische Rundfunk - posso solo sostenerla. Preferisco politici che appendono le croci a quelli che le staccano. Qualcuno sospetta che la proposta abbia motivazioni politiche? Non ci sarebbe niente di male. Di una qualche politica abbiamo pur bisogno, no?”.