Loppiano , giovedì, 10. maggio, 2018 10:00 (ACI Stampa).
Si chiama Phra Mathongrattana, ma il suo nome da focolarino è “Luce Ardente”. Perché questo monaco buddista, definito da alcuni “il San Paolo del Buddismo”, ha sposato in pieno l’ideale del movimento dei focolari. Tanto da venire con i suoi monaci a Loppiano, partecipare alla vita della comunità cattolica, persino pregare di fronte il tabernacolo. “Ho imparato l’amore di Chiara Lubich: l’amore senza confini”, dice ad ACI Stampa.
C'è anche lui, con altri 9 monaci buddisti provenienti dalla Thailandia, a ricevere Papa Francesco a Loppiano. “Io – racconta ad ACI Stampa – vorrei dire al Papa una cosa: che sono un figlio di Chiara Lubich. Ho scoperto l’ideale di Chiara Lubich quando mi ha parlato dell’arcobaleno dei sette colori”.
Quella dell’arcobaleno è una delle caratteristiche spirituali del Movimento dei Focolari. Chiara Lubich ne parlò a Rocca di Papa, in un discorso del Venerdì Santo del 1968 con i Gen, i giovani del movimento.
“Il Signore mi ha fatto capire - aveva detto la fondatrice del movimento - che come la luce si scinde in sette colori, quelli dell’arcobaleno, ma sempre luce è il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, l’azzurro, l’indaco, il violetto, così l’amore è sempre amore, ma ci fa mettere tutto in comune”.
Significa – commenta Luce Ardente – che “c’è unità nella distinzione senza che siamo separati gli uni dagli altri”.