Città del Vaticano , martedì, 8. maggio, 2018 10:00 (ACI Stampa).
Il santo, Francesco, e il Sultano : “The Sultan and the Saint” è il titolo del docu-film che sarà presentato, in anteprima europea, domani mercoledì 9 maggio alle ore 18 all’Auditorium Seraphicum a Roma.
“L’incontro tra Francesco di Assisi e il Sultano - spiega fra Emanuele Rimoli, docente del Seraphicum e organizzatore dell’evento - non ha alcuna pretesa di conversione ma si tratta di un dialogo tra due uomini di fede, i quali subiscono l’uno il fascino dell’altro e dall’altro sono disposti ad imparare, dimostrando quanto sia fondamentale la capacità di porsi dinanzi all’interlocutore senza pregiudizi, lasciandosi sorprendere con la disponibilità ad apprendere sempre qualcosa”.
Una esigenza fortemente avvertita dinanzi alle difficili, spesso drammatiche e conflittuali dinamiche internazionali e interreligiose, sulle quali è spesso intervenuto papa Francesco, ricordando come “Non si può costruire la civiltà senza ripudiare ogni ideologia del male, della violenza e ogni interpretazione estremista che pretende di annullare l’altro e di annientare le diversità manipolando e oltraggiando il Sacro Nome di Dio”.
Dunque un richiamo a un terreno di confronto libero da pregiudizi, senza pretese di predominio ma anche senza attese di omologazione, guardando piuttosto alla ricchezza della diversità che, nel rispetto dell’altro, può concorrere alla creazione di ponti di dialogo e di pace.
“Tra Francesco e il Sultano - aggiunge fra Rimoli - si crea una sorta di reciprocità, una apertura all’umanità dell’altro, scoprendo che si può persino pregare con parole simili. Sarà proprio questo il segno concreto che intendiamo offrire in questa serata tanto importante, per la costruzione di ponti di ascolto, di dialogo e di pace. Un auspicio che concretizzeremo con un particolare dono agli ospiti della serata: una pergamena che riporterà parte del testo delle Lodi all’Altissimo di san Francesco e, specularmente, alcuni dei novantanove nomi con i quali, nel Corano, si invoca Dio”.