Città del Vaticano , venerdì, 4. maggio, 2018 10:55 (ACI Stampa).
“Il vescovo è quello che sorveglia, quello che vigila, sa guardare per difendere il gregge dai lupi che vengono. Fare la veglia significa coinvolgersi nella vita del gregge: Gesù distingue bene il vero pastore dall’impiegato, da quello che va a pagamento e non gli interessa se viene il lupo e se ne mangia una: non gli interessa. Invece, il vero pastore che fa la veglia, che è coinvolto nella vita del gregge, difende non solo tutte le pecore, difende ognuna, conferma ognuna e se una se ne va o si perde, va a cercarla e la riporta. E’ tanto coinvolto che non lascia che se ne perda una”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata stamane nella Messa a Santa Marta.
Il vescovo - ha ammonito il Pontefice secondo quanto diffuso da Vatican News - non deve essere troppo indaffarato o “affarista”. “Il popolo di Dio sa quando il pastore è pastore, quando il pastore è vicino, quando il pastore sa fare la veglia e dà la propria vita per loro. La vicinanza”.
“Preghiamo il Signore - ha concluso Francesco - perché ci dia sempre buoni pastori, che non manchi alla Chiesa la custodia dei pastori: non possiamo andare avanti senza. Che siano uomini così, lavoratori, di preghiera, vicini, vicini al popolo di Dio: uomini che sappiano fare la veglia”.