Città del Vaticano , lunedì, 30. aprile, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Martedì primo maggio Papa Francesco si recherà in visita al Santuario della Madonna del Divino Amore. Ad accoglierlo ci saranno l’Arcivescovo vicario Angelo De Donatis, il vescovo ausiliare per il settore Sud monsignor Paolo Lojudice, il presidente degli Oblati Figli del Divino Amore monsignor Enrico Feroci, il rettore del Santuario don Luciano Chagas Costa, il parroco don John Harry Bermeo Sanchez, il rettore del Seminario della Madonna del Divino Amore don Vincent Pallippadan, le congregazioni religiose degli Oblati Figli e delle Figlie della Madonna del Divino Amore.
Al suo arrivo, il coro polifonico Mater Divini Amoris, diretto da don Domenico Parrotta, intonerà il canto “Tu es Petrus”. Il Pontefice reciterà il Rosario nel Santuario antico, davanti all’immagine della Madonna del Miracolo inaugurando in tal modo il mese mariano. Papa Francesco pregherà in special modo per la pace nel mondo e in Siria.
Dopo la preghiera, Francesco incontrerà le comunità degli Oblati Figli della Madonna del Divino Amore e delle Figlie della Madonna del Divino Amore, che operano presso il santuario. Poi benedirà la tomba del Servo di Dio don Umberto Terenzi, primo rettore e parroco del Divino Amore e fondatore delle due congregazioni religiose; quindi si fermerà con alcuni anziani parrocchiani che proprio da don Terenzi furono battezzati. In programma pure l’incontro con gli ospiti delle due strutture di accoglienza del Santuario: la Casa di riposo del Divino Amore e la Casa famiglia Mater Divini Amoris
Il santuario del Divino Amore a Roma è un luogo caro ai romani e a don Orione. Una serie di testimonianze scritte testimoniano in maniera speciale il rapporto di San Luigi Orione e Padre Umberto Terenzi fondatore del Santario del Divino Amore.
"Don Orione - scrive ancora Don Terenzi - al principio dell'Opera della Madonna, mi disse tutto quello che sarebbe avvenuto, ma non mi disse il tempo. Un orizzonte vasto di opere ancora più grandiose, anch'esse dette da Don Orione, ma non tutte quella sera. Alcune cose già dette prima, altre dette dopo nei miei lunghi colloqui con lui fino al 1940, fino alla sera della sua morte, 12 marzo. Quanta confidenza con Don Orione! E quanta riconoscenza a Dio. Egli, più che un Padre spirituale, fu per me un profeta che mi prese per mano e mi accompagnò facendomi vedere l’orizzonte da lontano nel cammino del Divino Amore".