Città del Vaticano , mercoledì, 25. aprile, 2018 14:00 (ACI Stampa).
C’è finalmente una bozza di costituzione apostolica che andrà a regolare funzioni e compiti della Curia "riformata", e il Consiglio dei Cardinali l’ha “riletta” in questa ultima riunione. Ma niente è definitivo, nemmeno il nome – che dovrebbe avere a che fare con l’idea di ‘Chiesa missionaria’ – e se ne discuterà ancora.
Questa è la principale novità scaturita dal Consiglio dei Cardinali, che si è riunito dal 23 al 25 aprile. Il Consiglio fu nominato dal Papa a settembre 2013, con il compito di studiare una riforma della Curia romana e anche di assisterlo nel governo della Chiesa, ed ha un ruolo generalmente consultivo.
Lo si nota anche dal modo in cui verrà gestita la nuova costituzione pastorale, che andrà a sostituire la Pastor Bonus, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1988, che aveva regolato funzioni e compiti della Curia romana e che è ancora formalmente in effetto finché non ci sarà la nuova bozza.
La stesura della nuova bozza – sottolinea la Sala Stampa vaticana – “richiederà ancora un po’ di tempo”, e poi “i Cardinali approveranno il testo da consegnare al Santo Padre per le sue ulteriori consultazioni e per l’approvazione finale”. Niente, insomma, è definitivo.
Fino ad ora, si era parlato di varie bozze e di una introduzione pronta, ma mai di una bozza compiuta. La nuova costituzione sarà basata, nota ancora la Sala Stampa vaticana, su questi temi: la Curia romana al servizio del Santo Padre e delle Chiese particolari; il carattere pastorale delle attività curiali; l’istituzione e il funzionamento della Terza Sezione della Segreteria di Stato – anche questa, nata in fondo con il compito della cura pastorale del personale diplomatico; l’annuncio del Vangelo e lo spirito missionario come prospettiva che caratterizza l’attività di tutta la Curia.