Si può scegliere di seguire i passi di un uomo che è diventato un santo, anzi il Santo per antonomasia, come vuole la tradizione, che così si riferisce a Sant'Antonio e a Padova. Perché la città patavina, indissolubilmente legata a frate Antonio, è appunto la città del Santo senza nome, del caffè senza porte (il Pedrocchi) e del prato senza erba (Prato della Valle). Questa è stata la scelta , fra i molti che lo hanno fatto, di Giannino Scanferla, scrittore, insegnante e pellegrino, che racconta la propria esperienza in un diario di viaggio, ora pubblicato dalle Edizioni Messaggero Padova, dal titolo "Sul cammino di Sant'Antonio", con la presentazione di Giovanni Voltan.
Pagine che sono il frutto di quanto vissuto dallo scrittore - camminatore nel 2015, durante un viaggio di 17 giorni, tutti trascorsi a camminare a piedi, da Padova ad Assisi. La narrazione comincia con una visita presso la tomba del Santo, un momento di intensa preghiera. Da questo luogo , cuore della devozione che da secoli attira qui un immenso popolo di fede, inizia il viaggio che attraversa Padova, dalla Basilica al Prato della Valle, al santuario di San Leopoldo Mandic, tra i portici, le vie medievali, e poi i ponti sul fiume Bacchiglione, fino alle prime strade incuneate nella campagna. Sfilano i paesi, Battaglia Terme, Monselice, ancora capaci di affascinare, ricchi di storia e di storie: sullo sfondo il verdeggiante profilo dei Colli Euganei. Il viaggio viene scandito dalle testimonianze del passaggio di Sant'Antonio.
L'autore annota ogni meraviglia, grande e piccola - il Palazzo del Catajo, sontuosa residenza del condottiero veneziano Pio Enea degli Obiezioni, accanto all'apparizione di una coppia di candide oche.
Incontri, preghiere e memorie che la devozione mantiene popolare sempre vive, come quella del "miracolo di Monselice", tramandato dall'autore dell' "Assoluta" , la prima biografia del Santo. Di tappa in tappa, di racconto in racconto, passo dopo passo, il diario ci accompagna sulla strada che attraversa la pianura padana, le regioni - Veneto, Emilia, Toscana - e si snodano i chilometri in solitaria, tra vesciche ai piedi e sudori, e chiacchierate sorprendenti, punteggiato dalle città, i paesi, le rive dei fiumi, sino all'Appennino, con le foreste degli eremiti, delle leggende e delle poesie. Grande emozione nel raggiungere l'eremo di Montepaolo.
E potersi riposare all'ombra della Verna: qui ogni cosa parla di loro, di Francesco e Antonio, la pace è sacra e tutto sembra acquistare senso e pienezza.
Proprio ieri il libro è stato presentato nel santuario antoniano, in occasione della celebrazione della prima Festa dei Cammini e dei Camminatori al Santo, un'intera giornata per tutti quelli che sono, o vogliono diventare, pellegrini, runners, marciatori e maratoneti. Tra le molte iniziative presentate c'è il grande progetto di un Cammino di circa 1.550 chilometri sulle orme di Sant'Antonio, che attraverserà tutta l'Italia, da Capo Milazzo, in Sicilia, fino a Padova, passando per Assisi, come fece il Santo nel 1221. Se realizzato interamente, sarebbe il Cammino più lungo in territorio italiano. Una nuova, grande, avventura.
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