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Papa Francesco, un visitatore apostolico per i greco cattolici romeni in Europa

Reverendo Cristian Dumitru Crisan | Un ritratto di padre Cristian Dumitru Crisan, nuovo visitatore apostolico del Greco Cattolici rumeni della diaspora | www.bru.ro - Chiesa Greco Cattolica Romena Reverendo Cristian Dumitru Crisan | Un ritratto di padre Cristian Dumitru Crisan, nuovo visitatore apostolico del Greco Cattolici rumeni della diaspora | www.bru.ro - Chiesa Greco Cattolica Romena

Il reverendo Cristian Dumitru Crisan è stato nominato da Papa Francesco visitatore apostolico per i fedeli greco-cattolici romeni in Europa Occidentale.

Sacerdote, 36 anni, parroco della Chiesa greco-cattolico romena di San Giorgio a Parigi e rettore della Missione greco-cattolico romena in Francia, il reverendo Crisan è chiamato ora a guidare i greo-cattolici romeni dell’Europa Occidentale.

Sacerdote dal 2008, incardinato nell’arcieparchia di Fagaras e Alba Iulia dei Romeni, ha una licenza e un dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense, e dal 2012 ha cominciato il suo incarico a parigi.

Dal 2013, il reverendo Crisan è notaio del Sinodo dei vescovi della Chiesa greco-cattolico romena, dal 2014 è difensore del vincolo presso il Tribunale Provinciale di prima istanza dell’Arcidiocesi di Parigi e dal 2016 è giudice presso lo stesso tribunale.

Viene affidata ad un canonista esperto, dunque, la cura pastorale dei Greco Cattolici romeni dell’Europa occidentale della diaspora. Il visitatore apostolico, nella Chiese particolari di rito liturgico diverso da quello latino, e il suo ufficio equivale a quello di ordinario per le comunità della diaspora che non hanno una guida del rito liturgico. Lo nomina il Papa su proposta del Sinodo permanente. 

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La Chiesa Greco-Cattolica romena è una Chiesa Cattolica sui iuris di rito bizantino, che conta 737.900 membri ed è gestita da 8 vescovi. La sua origine risale alla Battaglia di Vienna del 1683, quando gli Asburgo riconquistarono l’intera Ungheria ma anche il principato semi-indipendente di Transilvania.

Sotto l’influsso asburgico, molte chiese protestanti passarono al culto cattolico, mentre gli ortodossi, che avevano lottato contro il calvinismo della nobiltà ungherese, salvarono la loro religione tradizionale grazie alla Unione con Roma, preparata ad Alba Iulia nel sinodo del 1697 e decisa ufficialmente nel sinodo del 1698, e ratificata solennemente nel sinodo di Alba Iulia del maggio 1700, quando fu riconosciuto solennemente il primato di Roma senza rinunciare alle tradizioni orientali.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la persecuzione della Chiesa fu deliberata da Mosca, che già aveva annientato la Chiesa Greco- Cattolica Ucraina con il Sinodo di Lviv. La stessa procedura fu attuata con la Chiesa Greco Cattolica Romena, e già nel 1948 si verificarono arresti, interrogatori e vessazioni che poi sfociarono nell’Atto di Abrogazione del 1 dicembre 1948.

Molti sono stati i martiri di questa persecuzione, tanto che lo scorso Giovedì Santo è stata consegnata la Positio Super Martyrio (due volumi per un totale di 1900 pagine) per sette vescovi greco cattolici uccisi sotto il Regime comunista per aver rifiutato il passaggio coatto all’ortodossia.

È anche a causa di questa persecuzione che si è creata una comunità Greco-Cattolica romena della diaspora, che ora ha un visitatore apostolico. Dal 1994, quando il Sinodo si è ricostituita, la Chiesa rumena greco cattolica è guidata dal Cardinal Lucian Muresan, arcivescovo maggiore.

La Chiesa è suddivisa in sei diocesi: cinque sono in Romania e riunite in una provincia ecclesiastica, una è negli Stati Uniti d’America ed è immediatamente soggeta alla Santa Sede.

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