Livorno , mercoledì, 4. aprile, 2018 14:00 (ACI Stampa).
La Fondazione Caritas di Livorno è un mondo fatto di opere e amore al servizio dei bisognosi. Lo si intuisce subito parlando con Suor Raffaella Spiezio, la presidente della Fondazione. Nelle sue parole ci sono la grinta e la passione necessarie per tenere in piedi una struttura che raggiunge ogni nucleo famigliare o persona in difficoltà. ACI Stampa ha intervistato Suor Raffaella:
Suor Raffaella quali sono le iniziative e i progetti della Caritas di Livorno?
Posso dire che sono 8 anni che sono qui e in questi 8 anni sono nati tantissimi progetti. Progetti e non servizi. La cosa importante che cerchiamo di fare come Caritas è dare un servizio non solo assistenziale, ma promozionale. Per avere uno sguardo sulla persona che accogliamo a 360 gradi. Ma soprattutto per contrastare la povertà e per attivare dei percorsi di autonomia. La persona deve sentirsi protagonista del proprio progetto e diventare dono per gli altri. La prima opera è stata una casa madre bambino per le donne vittime di violenza o per le donne sole gestanti, la Congregazione figlie di Sant’Anna. Un altro progetto importante riguarda la disoccupazione e la chiusura di aziende. Questo problema colpiva la famiglia. E abbiamo attivato un progetto di borse lavoro per inserimento in alcune aziende e ditte sostenute da noi per aiutare le persone ad inserirsi. Poi abbiamo creato una scuola dei mestieri. Non tanto per creare lavoro, ma per fare in modo che le persone si ripensassero all’interno del lavoro: corsi di cucina , falegnameria, corsi di internet per fare siti web, fotografia, laboratorio di cucito. Poi è nato un centro della famiglia, spesso le famiglie vengono da noi perché hanno difficoltà economiche. Utenze, affitto… con il centro della famiglia si va alla radice dei problemi: sostegno alla coppia, psicologi ai bambini. Non vogliamo sostituirci ai servizi veri, ma vogliamo fare da anello. Noi cerchiamo sempre di svolgere i valori dell’accoglienza, accompagnamento e dare speranza. Noi non risolviamo i problemi, ma accompagniamo. Io sono convinta che il bene va fatto bene. Con un approccio di amore e carità, ma anche professionale. Poi abbiamo anche una realtà abitativa. Accogliamo le famiglie che non hanno una casa, che hanno avuto uno sfratto. Appartamenti e un luogo di comunità. Stiamo costruendo il villaggio della carità che diventerà il cuore della nostra Caritas. Abbiamo anche un servizio in carcere. Per le famiglie dei detenuti. Io ci tengo che i nostri ambienti siano sobri ma belli.
Avete anche una casa per minori che si chiama come il Santo Padre….
Si, si chiama Papa Francesco. Accogliamo minori dagli 0 a 8 anni. Bambini abbandonati, bambini che hanno bisogno di una struttura temporanea. Ora siamo arrivati a 10 bambini...