I cristiani sono molto pochi. Come portate avanti il dialogo con il mondo musulmano?
Il dialogo non è omogeneo. Ci sono vari modi di fare dialogo: il dialogo culturale e quello teologico, nonche il dialogo esistenziale che vuol dire la convivialità e l’interazione quotidiana. Vivere insieme è una forma di dialogo non meno importante. Anzi e il piu importante. Che beneficio tiriamo da un dialogo accademico in sale chiuse se non c’e vera convivialita nella strada, nell’ufficio, nella scuola e all’universita? Riusciamo a vivere insieme: nella stessa scuola o universita, dove studiano insieme giovani cristiani e musulmani, avendo professori cristiani e musulmani. Il dialogo si fa in molti modi.
C’è amicizia tra cristiani e musulmani?
L’amicizia nasce dal vivere insieme al quotidiano. I musulmani e i cristiani sono legati da valori comuni che favoriscono la convivialita. Durante la Quaresima, spieghiamo ai nostri amici musulmani il nostro modo di digiunare. Durante il mese di Ramadan, li invitiamo a cena durante, e loro ricambiano l’invito. Durante le cene ramadaniche, si fanno discorsi, si raccontano storie, si scambiano indirizzi.
Gli incontri di carattere interrelioso sono numerosi. È successo che l’Università di Amman ci ha invitati a metà dicembre a far ricordo del Natale in una sala dell’universita. Ho potuto parlare del senso del Natale davanti ad una sala strapiena di studenti musulmani. Il 28 marzo ci riuniamo con i capi musulmani della capitale Amman nel Palazzo delle Conferenze per parlare dell’Annunciazione. Infatti, i musulmani hanno una grande venerazione per Maria, grazie a una Sura – o capitolo- del Corano che parla dell’annunzio dell’angelo a Maria e della sua maternità virginale. L’idea ci viene dal Libano, dove, dall’anno 2010, la festa dell’Annunciazione è festa nazionale e giorno festivo.
Come si struttura la comunità cattolica di Giordani?
Il 2 per cento di cristiani si divide in una metà di greci ortodossi e l’altra metà di cattolici e protestanti. Tra questi protestanti, ci sono anche le nuove chiese protestanti pentecostali, che praticano il proselitismo a scapito delle altre Chiese.
Come combattete il proselitismo?
L’unico modo di mettere un limite a queste sette è di catechizzare bene i nostri fedeli, di creare comunità ricche di calore umano e carita cristiana, di celebrare la liturgia con dignita e bellezza. Se manchiamo al nostro dovere e non ci occupiano dei nostri fedeli, verranno altri e prendranno il nostro posto.
Sembra incredibile che un posto come la Giordania, dove i cristiani sono la minoranza, vivano questo problema, perché in genere le comunità piccole si rafforzano tra loro…
Devo dire che sono pochi i cattolici che diventano pentecostali,Sono piuttosto gli ortodossi a convertirsi.
Lei sarà il delegato per il Sinodo dei Giovani della Conferenza Episcopale dei Vescovi Latini di Arabia. Quale è la situazione dei giovani nella regione?
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.
Nel Medio Oriente la percentuale dei giovani è alta: il 60 per cento della popolazione è costituito da persone che vanno da 1 a 18 anni. Si tratta di una società molto giovane. Sebbene i cristiani abbiano meno natalità dei musulmani, c’è una media di 3-4 figli per famiglia critiana. Siamo differenti dall’Europa, che soffre da una grande crisi etica che minaccia la famiglia. Molte coppie europee convivono e non hanno figli, perché la loro unione non è stabile. È la stabilità del matrimonio che stimola ad avere più bambini.
Quale è la situazione delle vocazioni?
La nostra diocesi ha abbastanza clero: a giugno ordineremo sette nuovi sacerdoti, mentre lo scorso anno ne abbiamo ordinati nove. Per una piccola diocesi è molto. Il buon numero di sacerdoti ci permette di coprire tutte le parrocchie e le posizioni amministrative. La nostra chiesa e missionarie. Inviamo sacerdoti servire le nostre comunita arabo-americane delgi Stati Uniti e i nostri fedeli del Golfo. Mandiamo anche studenti a Roma per specializzarsi nelle diverse discipline ecclesiastiche.
Capitolo migrazioni. La Giordania ha ricevuto moltissimi profughi. Come è la situazione adesso?
I profugi siriani vivono pittosto al Nord, più vicini della frontiera siriana La Giordania li ha ricevuti e accolti bene, costruendo fabbricati. Lo Stato li aiuta per la scuola, il cibo, le medicine. Caritas Giordania fa tantissimo per loro. I siriani hanno permessi di lavoro, contrariamente ai profughi iraqeni. La guerra nella Ghouta Orientale e nelle zone nordiche di Afrin, e non permette ai profughi di ritornare alle loro citta. Ma come ritornare alle loro città e villaggi ormai distrutti?
In cosa differisce l’assistenza ad iracheni?