Città del Vaticano , sabato, 24. marzo, 2018 13:30 (ACI Stampa).
Il documento finale da consegnare al Papa è pronto. I giovani del Pre-sinodo 2018 hanno lavorato giorno e notte questa settimana per elaborare un testo che confluirà, insieme agli altri contributi pervenuti, nell’Instrumentum laboris, il documento su cui si confronteranno i Padri sinodali. Un sinodo “sui giovani, dei giovani e per i giovani”, come ha più volte specificato Papa Francesco, che ha aperto i lavori lo scorso lunedì. “Non si tratta di comporre un trattato teologico né di stabilire un nuovo insegnamento della Chiesa. È piuttosto un documento che rispecchia le specifiche realtà, personalità, credenze ed esperienze dei giovani del mondo”, come viene riportato nell’introduzione del documento stesso.
“Il Papa ha parlato con coraggio e ha chiesto ai giovani di lasciare fuori dalla porta la vergogna – osserva il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, intervenuto alla conferenza stampa in Sala Stampa Vaticana - ha domandato loro di essere protagonisti di questo cammino sinodale. Citando la Sacra Scrittura, ha ricordato che spesso sono proprio i giovani a riaprire la porta della speranza nei momenti di crisi e che una Chiesa che non osa strade nuove è una Chiesa condannata a invecchiare. Soprattutto, il Santo Padre ha messo in guardia tutti dalla pretesa di parlare dei giovani senza interpellare i giovani. È da dire che la Riunione, che oggi si conclude, è stata una risposta a questo appello”.
I circa 15.300 giovani che hanno preso parte alla Riunione, fisicamente o virtualmente, provengono dai cinque continenti. Il documento redatto nel corso di questa settimana si articola in tre parti, precedute da un’introduzione: la prima parte tratta delle sfide e delle opportunità dei giovani nel mondo di oggi; la seconda della fede e della vocazione, del discernimento e dell’accompagnamento dei giovani; la terza delle attività formative e pastorali della Chiesa.
La prima parte, per la formazione della personalità, sottolinea che “la Chiesa ha quindi bisogno di sostenere meglio le famiglie e la loro formazione. Questo è particolarmente significativo in quei Paesi dove non vi è libertà di espressione, dove ai giovani – specialmente ai minori – non è permesso partecipare alla vita della Chiesa; per questo, devono essere formati alla fede a casa dai loro genitori”. “È inoltre opportuno osservare – riporta esattamente il documento dei giovani - che l’identità dei giovani è anche formata dalle interazioni esterne e dall’appartenenza a specifici gruppi, associazioni e movimenti, attivi anche al di fuori della chiesa. Abbiamo bisogno di trovare modelli attraenti, coerenti e autentici. Abbiamo bisogno di spiegazioni razionali e critiche a questioni complesse - le risposte semplicistiche non sono sufficienti. Molti giovani non sanno rispondere alla domanda ‘qual è il senso della tua vita?’. Non sempre riescono a collegare la vita con il senso del trascendente. Tanti giovani, avendo perso fiducia nelle istituzioni, non si riconoscono più nelle religioni tradizionali e non si definirebbero come ‘religiosi’. Tuttavia, i giovani sono aperti alla spiritualità”.
Nella prima parte anche un'attenzione ad alcuni temi "scomodi", che hanno trovato dibattiti e opinioni diverse tra i giovani presenti e che il documento stesso riporta: "C’è spesso grande disaccordo tra i giovani, sia nella Chiesa che nel mondo, riguardo a quegli insegnamenti che oggi sono particolarmente dibattuti. Tra questi troviamo: contraccezione, aborto, omosessualità, convivenza, matrimonio e anche come viene percepito il sacerdozio nelle diverse realtà della Chiesa. Ciò che è importante notare è che, indipendentemente dal loro livello di comprensione degli insegnamenti della Chiesa, troviamo ancora disaccordo e un dibattito aperto tra i giovani su queste questioni problematiche. Di conseguenza vorrebbero che la Chiesa cambiasse i suoi insegnamenti o, perlomeno, che fornisca una migliore esplicazione e formazione su queste questioni. Nonostante questo dibattito interno, i giovani cattolici cui convinzioni sono in contrasto con l’insegnamento ufficiale desiderano comunque essere parte della Chiesa. D’altra parte, molti giovani cattolici accettano questi insegnamenti e trovano in essi una fonte di gioia. Desiderano che la Chiesa non solo si tenga ben salda ai suoi insegnamenti, sebbene impopolari, ma li proclami anche con maggiore profondità".