Città del Vaticano , mercoledì, 21. marzo, 2018 16:00 (ACI Stampa).
La chiesa di San Marcello al Corso, dove si celebra la stazione quaresimale il mercoledì dopo la quinta domenica di Quaresima, custodisce la memoria di Papa Marcello, vescovo di Roma per un breve tempo durante le persecuzioni all’inizio del quarto secolo.
Secondo la leggenda sarebbe stato lui a istituire la rete di 25 “tituli” o parrocchie, i cui parroci sono all’origine del collegio cardinalizio. Sarebbe poi stato tra i martiri cristiani condannati ai lavori forzati per costruire le Terme di Diocleziano.
Nella sua guida alle stazioni quaresimali del 1588, Pompeo Ugonio descrive una chiesa che ai suoi tempi era ancora nuova. La chiesa medievale era stata distrutta da un incendio nel 1519. La chiesa viene poi ricostruita ma girandola di 180 gradi, mettendo l’ingresso dove sta adesso, cioè in Via del Corso, dove prima si trovava l’abside. La ricostruzione sarà finita soltanto nel 1595. Nella nuova chiesa una cappella viene dedicata a un crocifisso antico, l’unica cosa che si è salvata dell’antica chiesa.
“La principale (cappella) è quella del santissimo Crocifisso”, racconta Ugonio, “nella quale con ogni honore & maestà di Religione si conserva la miracolosa imagine di Christo nostro Signore confitto in Croce.”
“Questa imagine,” continua, “era stata ne i tempi adietro tenuta sempre in veneratione. Ma li accrebbe gran divotione nel 1619.”