Città del Vaticano , martedì, 20. marzo, 2018 13:00 (ACI Stampa).
La Santa Sede parteciperà quest’anno per la prima volta alla Biennale architettura con un Padiglione diffuso nel bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore, intitolato “Vatican Chapels”.
Dopo le esperienze del 2013 e del 2015 all’Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, quest’anno il Vaticano si è ispirato alla “Cappella del bosco” di Gunnar Asplund costruita nel 1920 nel cimitero di Stoccolma. A promuovere e a presentare lo speciale evento è il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio delle cultura e commissario del Padiglione.
Il tema di una cappella come luogo di orientamento, incontro, mediazione e saluto - come la definì Asplund - è stato proposto a dieci architetti, invitati a ideare e costruire altrettante cappelle all’interno dell’area alberata all’estremità dell’isola di San Giorgio Maggiore. “Si tratta dunque di un Padiglione composito e diffuso, percorribile a tappe in un itinerario che è anche pellegrinaggio spirituale”, come riporta la nota ufficiale diffusa dal Pontificio Consiglio della Cultura.
All’interno delle cappelle, il fulcro comune e l’elemento identificativo e unificante è costituito dalla presenza dell’altare e del leggio. La scelta degli architetti invitati è “frutto della decisione di puntare su progettisti capaci di avvalersi di linguaggi espressivi diversi e dotati di marcate personalità dal punto di vista della sperimentazione costruttiva, appartenenti a diverse generazioni e provenienti dall’Europa, dall’Australia, dal Giappone, dagli Stati Uniti e dal Sudamerica, in grado di rispecchiare l’universalità, ovvero la cattolicità, della Chiesa”, riporta ancora la nota.
Il Cardinale Ravasi commenta così durante la conferenza stampa di presentazione presso la Sala Stampa della Santa Sede: “ Abbiamo optato per un padiglione non tradizionale, ma volendo creare una sorta di itinerario, di pellegrinaggio. Un luogo del silenzio, della meditazione che permette l’interiorità. La terza tappa della nostra vita è chiamata a proposito quella del “bosco”. Un pellegrinaggio fatto dai credenti ma anche dai non credenti".