Pietrelcina (BN) , sabato, 17. marzo, 2018 8:35 (ACI Stampa).
“Pietrelcina la tengo tutta chiusa nel mio cuore”, scriveva Padre Pio il 22 dicembre 1926 al fratello Michele. E oggi a Pietrelcina per la prima volta arriva un Pontefice per ricordare il Centenario dell’apparizione delle stimmate permanenti di San Pio e il 50.mo anniversario della morte.
“Ci troviamo oggi nello stesso terreno sul quale padre Pio dimorò nel settembre 1911 per “respirare un po’ di aria più sana” dopo che ne aveva “sperimentato la miglioria” per il proprio fisico” ha detto il Papa salutando i fedeli che erano sul piazzale davanti alla chiesetta che custodisce il luogo delle stimmate e l’olmo che presso il quale si trovava Padre Pio al momento di riceverle. A quell'epoca si tornava a casa si mangiava sano e lui lo fece con la passione per le sue origini.
Il Papa si è fermato in preghiera nella cappellina poi ha ricordato la storia di quei momenti nella vita del santo: “Quello non fu, per lui, un periodo facile: era fortemente tormentato nell’intimo e temeva di cadere nel peccato, sentendosi assalito dal demonio. Con pochi poteva parlarne sia per via epistolare sia in paese”, ma “in quei terribili momenti padre Pio trasse linfa vitale dalla preghiera continua e dalla fiducia che seppe riporre nel Signore”. E aggiunge: "E questo non dà pace, perché si muove [si dà da fare]. Ma voi credete che il demonio esiste?... Non siete tanto convinti? Dirò al vescovo di fare delle catechesi... Esiste o non esiste il demonio? E va, va da ogni parte, si mette dentro di noi, ci muove, ci tormenta, ci inganna. E lui, aveva paura che il demonio lo assalisse, lo spingesse al peccato".
Cita le lettere del frate Papa Francesco: «Tutti i brutti fantasmi che il demonio mi va introducendo nella mente spariscono allorché fiducioso mi abbandono nelle braccia di Gesù»”. E qui c'è tutta la teologia, chi è triste e ammalto ...abbandonati nelle braccia di Gesù,"qui c’è tutta la teologia! Tu hai un problema, tu sei triste, sei ammalato: abbandonati nelle braccia di Gesù. E questo ha fatto lui. Amava Gesù e si fidava di Lui".
Un cappuccino che “ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli, sulle cui sofferenze riversava come balsamo la carità di Cristo” dice il Papa che invita la gente ad imitarne l’”eroico esempio e le sue virtù, possiate diventare voi pure strumenti dell’amore di Gesù verso i più deboli”.