Scutari , venerdì, 16. marzo, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Nel 1588 Pompeo Ugonio vede la chiesa di Sant’Eusebio in Piazza Vittorio Emanuele prima che venga totalmente rifatta nel XVIII secolo. Si tratta di una delle parrocchie più antiche di Roma, menzionata già nel 474, ma la chiesa che vede Ugonio è quella medievale, rifatta nel XII secolo, di cui noi oggi vediamo solo il campanile romanico.
Stranamente sembra che non ci fosse nessuna chiesa sul posto prima dell’VIII secolo. Invece si venerava la memoria di Sant’Eusebio in un’antica casa romana. Eusebio sarebbe stato, secondo la leggenda, un prete romano che lottava contro l’Arianesimo alla metà del IV secolo.
Ugonio racconta che il figlio ariano dell’imperatore Costantino, Costanzo, “lo fece prendere, & in luogo di carcere lo rinchiuse in una stanza della sua casa, che non era larga più di quattro piedi, dove sette mesi lo fece stare.”
“Ma finito il detto tempo, essendo dopo i disagi di questa vita chiamato Eusebio a miglior stato, si morì nella detta stanza”, aggiunge.
E poi descrive la chiesa medievale con “tre navi, divise da 14 colonne a sette per bada, delle quali la laggior parte sono di pietra mischia vaghissima. L’altar maggiore è rilevato sei gradi un alto, & coperto del ciborio che si appoggia sopra quattro colonne mischie, secondo la forma, & ornamenti delle chiese antiche.”