San Giovanni Rotondo , venerdì, 16. marzo, 2018 9:00 (ACI Stampa).
L’opera più visibile lasciata da Padre Pio è un ospedale che ormai è diventato tra i più grandi e i più all’avanguardia d’Italia. Si chiama Casa Sollievo della Sofferenza, oggi è proprietà della Santa SEde per desiderio dello stesso padre Pio, e Benedetto XVI non esitò a definirlo “un miracolo” quando lo visitò ad ottobre 2006.
Fu lo stesso padre Pio ad inaugurare l’ospedale il 5 maggio 1956. Ma la costruzione dell’ospedale era un sogno che il frate di Pietrelcina accarezzava dal 1925. Con offerte generose, riadattò prima un ex monastero nel piccolo “Ospedale Civile San Francesco”, che fu distrutto dal terremoto del 1938. E poi, senza arrendersi, continuò a pensare al suo progetto.
Un progetto che viene delineato su appunti su carta dello stesso padre Pio il 10 gennaio 1940, insieme a Guglielmo Sanguinetti, Mario Sanvico, Carlo Kisvarday, John Telfener, Ida Seltz, Angela Serritelli e Cleonice Morcaldi, suoi figli spirituali.
La costruzione della clinica cominciò nel maggio 1947, dopo la Seconda Guerra Mondiale, con un fondo cassa di soli 4 milioni di lire, su progetto di Angelo Lupi, che non era né ingegnere né geometra, ma aveva capito cosa voleva fare padre Pio.
E padre Pio indicò anche la montagna su cui l’ospedale doveva sorgere, in una zona in cui la roccia garganica era particolarmente dura. Ma vennero a sbancarla centinaia di reduci dalla guerra, che avevano tutti voglia di lavorare per padre Pio. Mentre l'ospedale si andava costruendo, parallelamente, nacquero i Gruppi di Preghiera, un movimento spirituale laicale, diffuso in tutto il mondo, che trova il suo carisma fondamentale nella preghiera di intercessione.