San Giovanni Rotondo , mercoledì, 14. marzo, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Ricordare San Pio da Pietrelcina (1887-1968) è certamente motivo di grande gioia per la Chiesa intera. Sacerdote, cappuccino, esorcista, grande devoto di Maria, stigmatizzato, santo: questi solo alcuni dei grandi doni che Dio ha donato al frate cappuccino per la salvezza delle anime.
Visse una vita povero, casto ed obbediente alla scuola del Cristo sofferente. Dotato di una salute costantemente minata da vari mali, non si risparmiò per il bene delle anime. Tante le persone a lui vicinissime: dal cardinale Lercaro che più di una volta scese a San Giovanni Rotondo a benedire la Casa Sollievo della sofferenza a Pietro Valdoni, illustre clinico e fondatore della Scuola chirurgica dell'Università degli studi di Roma che di lui disse che non si poteva spiegare come, oltre alle doti di religioso e mistico, quest'uomo perdeva una tazza di sangue al giorno. Per la scienza era una domanda senza risposta. Per Dio no.
Ma di Padre Pio, oltre ai tanti aneddoti che si potrebbero raccontare, ci piace ricordare le tappe fondamentali del suo cammino mistico giacchè quelle della sua esperienza umana si possono racchiudere in poche battute.
Nasce a Pietrelcina nel 1887 da una famiglia di piccoli agricoltori ma con una grande fede. Prestissimo sentì la chiamata alla vita francescana. La madre, mentre il piccolo Francesco (questo era il suo nome, prima di mutarlo in Pio secondo l'uso cappuccino) gli disse: “se Francesco ti chiama devi andare”. Così fece. Seguì tutto il corso di studi della sua Provincia monastica: Morcone; Sant'Elia a Pianisi; Serracapriola; Foggia. Ordinato sacerdote, qualche anno dopo, fu inviato a San Giovanni Rotondo e qui incontrò il Signore il 25 settembre del 1968.