Città del Vaticano , domenica, 4. marzo, 2018 12:10 (ACI Stampa).
“Non fate della casa del Padre mio un mercato”. Sono le parole di Gesù nello scacciare i mercanti dal tempio a rappresentare la chiave della consueta introduzione del Papa alla preghiera dell'Angelus. Perché quelle parole – dice il Papa – “ci aiutano a respingere il pericolo di fare della nostra anima, che è la dimora di Dio, un luogo di mercato, vivendo nella continua ricerca del nostro tornaconto invece che nell’amore generoso e solidale”.
Il Vangelo del giorno racconta l’episodio in cui Gesù scaccia i venditori dal tempio di Gerusalemme. Una azione “decisa” – ricorda Papa Francesco -, compiuta “aiutandosi con una sferza di cordicelle”, e compiuta “in prossimità della Pasqua”, che suscitò “grande impressione nella folla e l’ostilità delle autorità religiose e di quanti si sentirono minacciati nei loro interessi economici.”
Papa Francesco sottolinea che non si trattò di una azione violenta, e infatti “non provocò l’intervento dei tutori dell’ordine pubblico”, ma fu intesa “come una azione tipica dei profeti, i quali spesso denunciavano, in nome di Dio, abusi ed eccessi”.
Come interpretare quel gesto? I discepoli “utilizzarono un testo biblico”, il salmo 69 che afferma “lo zelo per la tua casa mi divorerà”, una “invocazione di aiuto in una situazione di estremo pericolo a causa dell’odio dei nemici”, ricorda il Papa. Ed è – aggiunge – la “situazione che Gesù vivrà nella sua passione: lo zelo per il Padre e per la sua casa lo porterà fino alla croce”.
Non si tratta di “servire Dio mediante la violenza”, ma è lo “zelo dell’amore che porta al sacrificio di sé”. Si pone il tema dell’autorità: chi è Gesù per fare queste cose? Come prova della sua autorità, Gesù fornisce proprio la sua morte e resurrezione, nel momento in cui dice: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.