Città del Vaticano , sabato, 3. marzo, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Parlando della chiesa dei Santi Marcellino e Pietro sulla Via Labicana, Pompeo Ugonio descrive nel 1588 una chiesa che oggi non esiste più. La chiesa antica, attestata già nel 595, viene demolita nel XVIII secolo e sostituita dalla chiesa attuale che viene costruita in una posizione diversa.
Il prete Marcellino e l’esorcista Pietro sono due martiri sepolti nella catacomba che porta il loro nome sulla Via Casilina, vicino al Mausoleo di Elena, e che recentemente è stata aperta al pubblico. Già nel VI secolo vengono venerati anche in una chiesa in città, sulla Via Labicana, “appresso il Laterano,” come scrive Ugonio nel 1588 nella sua guida delle stazioni quaresimali. Qui si celebra infatti la stazione il sabato della seconda settimana.
“Hoggidì questa è piccola chiesa,” scrive Ugonio, ma aggiunge che “ritiene pure alcuni vestigij, onde si conosce lei già esser stata in qualche splendore, imperoché, ha i gradi per i quali si ascende all’altar maggiore, & sotto esso altare la confessione, quale i nostri maggiori solevano d’oro & d’argento coprire.”
Sopra l’altare Ugonio vede un tabernacolo: “Ne’ i canti sorgono quattro colonne, che sostengono il coperto di marmo in foggia di tabernacolo.” L’abside era decorata con pitture. Ma la cosa più strana della chiesa. Dalle piante conservate sembra che si tratti di una basilica a tre navate che poi ne ha perso una e mezzo, conservando solo mezza navata laterale a destra come una cappella laterale.
Ugonio la descrive così: “Appresso vi è nell’entrata della chiesa, come un’altra mezza nave divisa dalla grande, sostenuta da quattro colonne, & un pilastro. Et in capo di essa vi è un’altare coperto d’ogni intorno di tavole di marmo, dietro al quale si vede una piccola tribuna con sedili attonro di mattoni.”