Roma , giovedì, 1. marzo, 2018 18:00 (ACI Stampa).
L’integrazione è come un fiore, va coltivata. E così nasce un progetto, frutto della sinergia tra i Gruppi di Volontariato Vincenziano, la Congregazione della Missione, la Società Cooperativa Tre Fontane, l’Associazione no-profit Linaria ed alcuni privati.
Il progetto è frutto, degli incontri avvenuti durante il Giubileo dei 400 anni del carisma vincenziano. “Coltiviamo l’integrazione - fiori e frutti in terra d’asilo” consiste nella riqualificazione e la valorizzazione di circa due ettari di terreno incolto di proprietà della Congregazione della Missione a Roma, in via dei Capasso 30, dove verranno coltivate varietà botaniche particolari, che possano rispondere a un mercato ancora poco conosciuto ma sicuramente in espansione.
Questo consentirà di procedere alla qualificazione delle competenze professionali di un gruppo di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria, regolarmente soggiornanti a Roma al fine di un loro inserimento nel tessuto sociale e lavorativo cittadino. Un’iniziativa dunque che è al tempo stesso una sperimentazione per il suo evidente impatto sociale, economico e ambientale con la potenzialità di diventare un progetto pilota replicabile in altre realtà urbane nazionali.
Un seminario che è in corso fino a sabato 3 marzo, si è aperto alla presenza del Superiore Generale della Congregazione della Missione, Padre Tomaz Mavric. A sostenere l’iniziativa il Comune di Roma ed il Servizio Centrale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, che hanno contribuito a permettere la realizzazione dell'iniziativa, valutandola come opportunità rilevante per il territorio.
Tra i partecipanti 35 studenti universitari e professionisti di diverse discipline che studieranno e analizzeranno insieme tutte le potenzialità del progetto.