Roma , martedì, 27. febbraio, 2018 14:00 (ACI Stampa).
Roma 1795, in una piccola via di questa città nasce Vincenzo Pallotti. Il santo vide la luce, in una famiglia modesta ma ricca di fede.
In quest'anno poco distante dalla penisola italiana e precisamente in Francia è appena terminata la fase acuta della Rivoluzione francese ed ovunque si respira un atmosfera di crisi di valori, di identità ed una grande e diffusa povertà.
Nella città santa, il Papa guarda, con sgomento, ciò che accade e chiede a se stesso ed alla Chiesa, qualcosa di più che il semplice stare in guardia.
In questo contesto storico opera San Vincenzo Pallotti (1795-1850). Ordinato sacerdote, non si chiude nella sagrestia di una chiesa, ma guarda con attenzione ciò che si può e si deve fare, per portare il Regno dei cieli qui in terra. Il suo motto è Caritas Christi urget nos. Agisce, da subito. Crea da principio un'opera di evangelizzazione personale: entra nelle carceri; negli ospedali; riporta i fedeli alla pratica religiosa; predica missioni; passa molte ore della sua giornata tra la preghiera, lo studio ed il confessionale; organizza una mensa, per i poveri, nella chiesa di Santo Spirito dei napoletani, per l'epidemia di colera che nel 1837 ha devastato parte della popolazione romana; fonda una Lega antidemoniaca. Tutte queste attività non sono isolate opere di beneficenza, ma costituiscono una rete più grande di quello che lui chiama Apostolato cattolico. Con questo nome, intende non solo una congregazione religiosa che fonda e che opera (1835)per il bene della Chiesa ma anche una vasta opera di evangelizzazione, aperta anche ai laici, con lo scopo di portare Cristo nella quotidiana realtà della vita di tutti i giorni.