Roma , lunedì, 26. febbraio, 2018 9:00 (ACI Stampa).
Qohelet afferma che ‘Dolce è la luce e agli occhi piace vedere il sole’: la luce, concreta e intangibile, permette di vedere la realtà nella sua singolarità, creando relazioni e dando profondità ai volumi.
Non solo: essa è all’origine dell’esperienza del sacro e del divino, che illuminano e trasfigurano la storia dell’uomo. Partendo da questo versetto biblico il convegno di studi ‘Dolce è la luce. La luce, esperienza di Dio nella storia’, organizzato dal Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa della Gregoriana in collaborazione con la Fondazione Culturale San Fedele di Milano nei giorni 5 e 6 marzo 2018, vuole delineare una ‘storia’ della luce, fondamentale per comprendere la visione contemporanea del mondo.
Inoltre il convegno vuole proporre un percorso interdisciplinare tra scienza, arti e teologia, affrontando la natura fisica della luce (Gabriele Gionti, Specola Vaticana) e la sua metafisica (Roberto Diodato, Università Cattolica di Milano), il suo significato nel racconto biblico (Jean-Pierre Sonnet, Pontificia Università Gregoriana) e nel discernimento spirituale (Carlo Casalone, Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale). Passando dall’arte paleocristiana (Maria Giovanna Muzj, Pontificio Istituto Orientale) all’umanesimo (Claudia Conforti, Università degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’) e al barocco (Marcello Fagiolo, Centro Studi Cultura e Immagine di Roma; Arnold Nesselhrat, Humboldt Universität zu Berlin), si giungerà all’arte e all’architettura contemporanee (Agostino De Rosa, Istituto Universitario di Architettura di Venezia; Franco Purini, Sapienza Università di Roma). Non mancheranno approfondimenti tematici, dedicati anche agli spazi liturgici (Giuseppe Midili, Pontificio Ateneo Sant’Anselmo) e al cinema (Giuseppe Lanci, Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma). La discussione e le conclusioni sono affidate al Coordinamento scientifico del convegno: i gesuiti Andrea Dall’Asta e Jean-Paul Hernández, e la prof.ssa Lydia Salviucci Insolera.
Il convegno fonda le premesse dal n. 167 dell’esortazione apostolica ‘Evangelii Gaudium’ di Papa Francesco: “Bisogna avere il coraggio di trovare i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per la trasmissione della Parola, le diverse forme di bellezza che si manifestano in vari ambiti culturali, e comprese quelle modalità non convenzionali di bellezza, che possono essere poco significative per gli evangelizzatori, ma che sono diventate particolarmente attraenti per gli altri. Insomma, anche se non mancano segnali positivi, la strada per un vero dibattito sull’arte liturgica appare ancora molto lunga”.
Per comprendere meglio la finalità del convegno abbiamo intervistato il gesuita p. Andrea Dall’Asta, professore alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, direttore della ‘Galleria San Fedele’ di Milano e della ‘Raccolta Lercaro’ di Bologna: “Senza alcuna pretesa di esaustività, in un’interdisciplinarietà tra arte, architettura, filosofia, teologia e liturgia, il convegno intende delineare una ‘storia’ della luce, fondamentale per comprendere la nostra contemporanea visione del mondo. Si tratta di un argomento che è stato sempre esplorato attraverso tematiche molto specifiche e settoriali, ma mai secondo una visione d’insieme che, per quanto possa essere necessariamente limitata, apra spazi significativi di confronto tra diverse discipline”.