Città del Vaticano , domenica, 25. febbraio, 2018 11:00 (ACI Stampa).
“Si abbattono le mura della morte e della indifferenza, solo sapendo ricostruire! E si ricostruisce, solo tornando a rispondere alle domande fondamentali del nostro esistere, prima fra tutte: “per quale fine?”; solo la riscoperta del fine comune che unisce tutti gli uomini: l’essere e il diventare persone, potrà permettere, nel tempo, di recuperare una autentica sensibilità per l’altro, perché il mio interesse è anche il suo e la sua sofferenza è anche la mia”.
Il cardinale Mauro Piacenza, Presidente di Aiuto alla Chiesa che Soffre, lo ha ripetuto ieri sera durante l’evento che ha “illuminato di rosso” il Colosseo e alcune delle Chiese simbolo del martirio dei cristiani di oggi.
Dalle 18 fino alla 2 di notte musica e parole si sono intrecciate con la preghiera. Presenti il cardnale Pietro Parolin Segretario di Stato vaticano, Nunzio Galantino Segretario Generale CEI e altre personalità civili.
Ricordiamo i cristiani perseguitati senza dimenticare i fedeli di altre religioni ha detto il Segretario di Stato vaticano, “ Fratelli e sorelle che sono le prime vittime della propagazione di una mentalità che non riconosce spazio per altro”.
E del resto ha aggiunto, “Il rispetto della libertà religiosa non è altro che il riconoscimento della dignità della persona umana”.