Città del Vaticano , sabato, 24. febbraio, 2018 11:00 (ACI Stampa).
Per la prima volta nella storia, una “chiesa romana” potrebbe essere soggetta al pagamento di un biglietto d’ingresso. Questa sembra essere la sorte del Pantheon, il primo tempio pagano convertitosi in Chiesa all’interno dei confini dell’Urbe.
Come ci spiega l’Arciprete Rettore del Capitolo che gestisce oggi la Basilica, monsignon Daniele Micheletti, “si è arrivati a determinare l’introduzione del biglietto su richiesta del Ministero per i Beni Culturali, il quale vuole ammortizzare i costi relativi alla gestione del Pantheon”. Costi essenzialmente derivanti dalla gestione del personale - oltre 10 persone in servizio quotidianamente - che vedono un esborso annuale da parte dello stato di circa un milione di euro per la sua normale amministrazione”.
Fondato nel 27 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa - genero del primo imperatore di Roma: Augusto – il Pantheon sorge secondo tradizione proprio nel luogo dove morì Romolo fondatore della città. Difatti, nell’iscrizione fatta incidere dall’imperatore Adriano sulla facciata del tempio (120 d.C. – 124 d.C.) – lo stesso Adriano fu l’autore della sua ricostruzione a seguito dell’incendio che colpì Roma nell’anno 80 d.C. - si legge: “Marcus Agrippa, Lucii filius, consul tertium fecit “ (“Lo costruì Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta”).
Un “simbolo romano” che a partire dal mese di maggio – stando agli accordi finora presi tra il Vicariato di Roma e lo Stato italiano - si potrà visitare solo mediante il pagamento di un ticket. Seppur quest’ultimo – prosegue monsignor Micheletti – “sia stato contenuto al massimo (il prezzo fissato è di euro 2) bisognerà capire come verrà gestito l'accesso; tutto ancora in fase di studio. Si prevede di introdurre il biglietto il 2 maggio, ma la situazione è ancora molto fluida da un punto di vista pratico”. Difficoltà – come precisa l’Arciprete - “che non riguarda l’autorità ecclesiastica.
La Chiesa non prenderà nulla dal ricavato delle vendite dei biglietti, ma si è riservata soltanto di segnalare annualmente degli interventi che si rendessero necessari come manutenzione ordinaria o straordinaria della Basilica. Il Capitolo pertanto ha chiesto che i proventi dei biglietti siano utilizzati esclusivamente per la manutenzione e la pulizia della Basilica”.