Città del Vaticano , mercoledì, 21. febbraio, 2018 10:00 (ACI Stampa).
La giornata di martedì due le meditazioni per gli esercizi spirituali della Curia romana predicati dal padre portoghese Josè Tolentino de Mendonça.
In mattinata il predicatore ha messo al centro della riflessione l’accidia, il contrario della sete, filo conduttore di queste meditazioni.
Come riporta vaticannews.va Tolentino de Mendonça ha spiegato che quando rinunciamo alla sete, allora cominciamo a morire.
La perdita della curiosità, in non aver interesse per l’altro portano ad una insoddisfazione profonda, alla perdita dell’entusiasmo. Il predicatore ha citato Kierkegaard ed Evagrio Pontico e la Evangelii gaudium che mette in guardia dalla “psicologia della tomba”, che porta ad attaccarsi ad una tristezza dolciastra.
L’accidia però non è la depressione psichiatrica : “Anche dentro un quadro clinico è evidente che l’accidia o gli stati depressivi” non si possono curare solo con le “pastiglie” ma “devono coinvolgere nella cura la persona intera”. “Ci sono molte sofferenze nascoste la cui origine dobbiamo scoprire che si radica nel mistero della solitudine umana”. E quindi rimangono un tema dell’itinerario spirituale.