Rieti , mercoledì, 21. febbraio, 2018 12:00 (ACI Stampa).
Il silenzio è un umile ma sicuro cammino verso l'amore. E’ il motto delle Clarisse Eremite di Fara Sabina in provincia di Rieti. Quasi tutti i mesi le monache francescane di clausura organizzano un evento speciale: la cena monastica in silenzio. Questa proposta viene curata dalle clarisse in ogni dettaglio: dall'atmosfera, alla preghiera a tavola, al menu. L’intento? Riproporre come mangiavano le monache della primissima comunità religiosa qui insediatasi nel 1673. ACI Stampa ne ha parlato con Suor Barbara Scuglia, clarissa eremita in Fara Sabina.
Suor Barbara “la cena monastica in silenzio” che tipo di esperienza è?
“É un’esperienza che nasce dalla consapevolezza che solo nel silenzio l'essere umano può incontrare Dio e riscoprire - per analogia - la propria parte migliore. D'altronde nel monastero delle clarisse eremite di Fara Sabina sin dalla fondazione - risalente al 1673 - il silenzio ha sempre rappresentato - ieri come oggi - l'esercizio ascetico per eccellenza. E' un tesoro prezioso che deve essere necessariamente condiviso affinche' tutti possano farne esperienza poiche' la spiritualita' di questo luogo ci insegna come il silenzio rappresenti un umile, ma sicuro cammino verso l’amore. Troppe volte l'uomo preferisce ogni forma di distrazione pur di non restare in contatto con se stesso ... pur di non ascoltare realmente la propria anima. Ed è proprio in questo cammino esistenziale - ancor prima che spirituale - che si inserisce la comunita' monastica delle clarisse eremite di fara sabina collocate a soli 40 km da Roma. Oltrepassato il cancello si ha subito la sensazione di entrare in un recinto sacro dove il tempo sembra essersi fermato e dove la natura e il silenzio circostante si rivelano validi alleati per poter far vivere quest esperienza pienamente”.
Suor Barbara a chi è venuta in mente questa idea?
La cena monastica con esperienza del silenzio viene effettuata per la prima volta nell'agosto del 2017 in occasione del triduo di santa Chiara d Assisi nostra fondatrice. Questa iniziativa e' stata accolta con grande entusiasmo e la richiesta si è rivelata subito superiore alle aspettative al punto da dover inserire ulteriori date. L'iniziativa è senz’altro il risultato di idee provenienti da varie consorelle che guidate dalla Abbadessa Madre Chiara Annalisa Farfalla hanno sviluppato concretamente questa proposta che è espressione di un desiderio che accomuna fondamentalmente tutta la comunità : aprire le porte del monastero per farsi vicini a quanti qui giungono e per superare quello stereotipo che ancora ad oggi continua a recepire la vita contemplativa come una realta' inavvicinabile. D'altronde la Madre Chiesa ci insegna quanto importante sia studiare i segni del tempo per capire come rispondere alle necessita' esistenziali/spirituali che l'uomo di oggi vive e che siamo chiamate a non ignorare. Pertanto la nostra gioia è quella di mettere a servizio del prossimo quanto di prezioso ci è stato donato mediante questa chiamata e mediante la storia antica e preziosa di questo luogo.