Città del Vaticano , martedì, 20. febbraio, 2018 14:00 (ACI Stampa).
La Messa delle Ceneri che Papa Francesco ha celebrato nel pomeriggio di mercoledì 14 febbraio 2018 a Santa Sabina segna l’inizio della Quaresima nella diocesi del Vescovo di Roma e l’avvio delle “Stazioni” romane, le soste di preghiera e di penitenza nelle varie basiliche della città.
Quello che segue vuole essere un excursus delle omelie che il Papa ha svolto a inizio del tempo quaresimale. Eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013, a Quaresima già avviata, Papa Bergoglio tenne la sua prima predicazione a Santa Sabina il 5 marzo 2014.
“La Quaresima ci chiama a "riscuoterci", a ricordarci che noi siamo creature, semplicemente che noi non siamo Dio - affermò il Papa all’inizio dell’omelia. Con un forte richiamo alla apertura e alla dimensione interiore. “Quando le difficoltà e le sofferenze dei nostri fratelli ci interpellano, soltanto allora possiamo iniziare il nostro cammino di conversione verso la Pasqua. E’ un itinerario che comprende la croce e la rinuncia. Il Vangelo di oggi indica gli elementi di questo cammino spirituale: la preghiera, il digiuno e l’elemosina (cfr Mt 6,1-6.16-18). Tutti e tre comportano la necessità di non farsi dominare dalle cose che appaiono: quello che conta non è l’apparenza; il valore della vita non dipende dall’approvazione degli altri o dal successo, ma da quanto abbiamo dentro”.
In particolare, proseguiva il Papa, “la preghiera è la forza del cristiano e di ogni persona credente. Dinanzi a tante ferite che ci fanno male e che ci potrebbero indurire il cuore, noi siamo chiamati a tuffarci nel mare della preghiera. La Quaresima è tempo di preghiera, preghiera di intercessione”. Il digiuno, poi, “comporta la scelta di una vita sobria, che non spreca, che non "scarta". Digiunare ci aiuta ad allenare il cuore all’essenzialità e alla condivisione”. Mentre l’elemosina “ci aiuta a vivere la gratuità del dono, che è libertà dall’ossessione del possesso, dalla paura di perdere quello che si ha”.
Nel 2015, il 18 febbraio, Papa Francesco si soffermò sulla conversione interiore, aiutata dal “dono delle lacrime” per ricevere una autenticità priva di ipocrisie. Così si interrogava a inizio della predica. ‘Ci farà bene farci la domanda: "Io piango? Il Papa piange? I cardinali piangono? I vescovi piangono? I consacrati piangono? I sacerdoti piangono? Il pianto è nelle nostre preghiere? E proprio questo è il messaggio del Vangelo odierno. Perché “gli ipocriti non sanno piangere, hanno dimenticato come si piange, non chiedono il dono delle lacrime”.